sabato 30 luglio 2011

Addio Ciccio!



La notizia è giunta improvvisa ieri sera e mi ha colpito come un pugno allo stomaco: è morto Ciccio Svelo.

Avvocato, conduttore radiofonico e agitatore culturale, Ciccio Svelo era molto conosciuto in città.
Ci conoscevamo da oltre 20 anni e anche se da molto i nostri percorsi umani e professionali ci avevano allontanati c'era stato un tempo nelle nostre vite in cui eravamo grandi amici.

Io avevo poco meno di 20 anni, lui 26/27.

Trasmetteva a Radio Touring 104 e io ero tra gli avidi ascoltatori del suo programma "Frontiere".

Ciccio Svelo è stato importante negli anni della mia formazione musicale.
Era un conduttore radiofonico appassionato e preciso, ogni trasmissione era preparata con cura e dedizione.

Ricordo le telefonate quotidiane, ogni pomeriggio alle 14 (puntuali), per parlare di musica, delle nuove uscite, delle etichette indipendenti, dei nuovi promo che ci erano arrivati (a lui per la radio, a me per "Urlo" e per le svariate fanzine per le quali scrivevo all'epoca), della scaletta del programma che stava preparando.
Idee, consigli, suggerimenti, opinioni.

In quegli anni di formazione, Ciccio è stato per me una guida. Una sorta di Virgilio che mi ha condotto nell'universo della radiofonia indipendente che a Reggio Calabria, a cavallo tra la fine degli anni 80 e i primi 90, aveva un solo nome: I Sotterranei.

Il palinsesto notturno di Radio Touring da fare invidia, per varietà e qualità dei programmi, a Radio Rai.
Un gruppo di persone che per un periodo breve ma intenso decise anche di cimentarsi nell'organizzazione di concerti underground in città.

Devo a loro, ai "Sotterranei" (e a Ciccio in particolare), la mia "affiliazione" al mondo della radio e la frequentazione degli ambienti underground.
Ricordo i concerti degli Overlord di Roma (con gli Stoned di Polistena come gruppo spalla), dei Views di Brescia e, più avanti, degli Uzeda.
E ancora quelli a cui non partecipai: i Wilderness Underground, gli Sleeping Dogs Wake...

Fui tra i pochi amici eletti a partecipare al suo matrimonio, la cui rottura - qualche anno dopo - lo portò ad un periodo di isolamento, quasi da eremita.

Da allora entrare "in contatto" con lui mi è sempre stato difficile. Anche in anni recenti, in cui era impegnato in mille battaglie (dal movimento No Ponte alla difesa dei migranti) e nuovi progetti radiofonici sul web, ci vedevamo poco e parlavamo ancora di meno.

Ma Ciccio rimane una delle persone con cui ho condiviso una parte importante della Strada...
E lo voglio ricordare con affetto, sperando che la terra o le acque dello Stretto che tanto amava lo accolgano con un sorriso.

Adiòs amigo!

giovedì 7 luglio 2011

Dalla Danimarca il caldo rock'n'soul di THE BREAKERS




Di loro Little Steven dice: “Con una sezione ritmica alla Stax, chitarre stonesiane e una tra le voci più soul che io abbia mai sentito ci regalano canzoni di cui Smokey Robinson e Van Morrison andrebbero fieri”.

Un giudizio così lusinghiero ha portato il chitarrista di Springsteen (o il Silvio Dante dei “Sopranos”, se preferite) prima a mandare ripetutamente in onda i brani di The Breakers nel suo programma radio “Underground Garage” e poi ad ingaggiare la band di Copenhagen per la sua etichetta Wicked Cool.

E’ così che il gruppo danese giunge al terzo album, dopo “What I Want” (2004) e “Here For A Laugh” (2006). Un disco in cui Little Steven mette lo zampino producendolo e co-firmando sette dei dodici brani che ne compongono il programma sonoro.
Una sorta di marchio di garanzia.

Non a caso “The Breakears” è un emozionante viaggio in cinquant’anni di rock’n’roll impastato di garage, di soul e R&B.

Un viaggio che si consuma in quaranta minuti in cui il quintetto danese – Toke Nisted (voce), Anders Bruus e Klaus Højbjerg (chitarre), Jackie Larsen (basso), Thomas Støisvig (batteria) – passa senza soluzione di continuità da coinvolgenti episodi garage-oriented come “Start The Show” o “Riot Act” (scelto anche come singolo) a ballatone quali “Rainy Day”, “If You Please” o “Union Street” che mettono in evidenza la bella voce, roca e grintosa, di Nisted che in più di un passaggio ricorda quella di Rod Stewart ai tempi dei Faces.

Ma il disco ci riserva altre sorprese come l’R&B di “Soulfire”, il groove funk di “New York City”, il soul di “If You Need Someone” con tanto di organo Hammond e cori femminili. Senza dimenticare la grande carica rock’n’soul di “Temptations”. Una bella sorpresa.

martedì 5 luglio 2011

Fermiamo la censura!!!



Se dovesse passare la delibera dell'Agcom sui siti internet, in votazione domani, questo blog (e altre centinaia di migliaia) potrebbe esser chiuso in maniera arbitraria.
Senza che a deciderlo sia un magistrato e senza possibilità di fare valere i propri diritti costituzionali di fronte a un tribunale.
Basterebbe solo che sia "incriminato" per aver violato il diritto d'autore.
Basterebbe una foto, un video scaricato da Youtube, parte di un testo che somigli a un altro e il gioco è fatto. Il bavaglio è pronto.

Dopo aver perso i referendum, dove il tam tam in Rete per ottenere il quorum è stato determinante, il Potere ha paura dell'unico spazio di democrazia rimasto in Italia: Internet.
E lo vuole zittire. Con una delibera che, di fatto, metterebbe a repentaglio l'esistenza di centinaia di migliaia di blog e siti di informazione indipendenti.

Se passerà il meccanismo voluto dal governo tramite l'Agcom - che, ricordiamolo, non è una Authorithy indipendente come dovrebbe essere, ma un organo di nomina politica - la stessa Autorità per le comunicazioni potrebbe avere un potere enorme per chiudere, censurare, mettere il bavaglio a Internet.



Oggi 5 luglio, a partire dalle 17,30, ci sarà la Notte della Rete, una maratona di quattro ore in cui si alterneranno cittadini e associazioni in difesa del web, politici, giornalisti, cantanti, esperti. L'evento sarà in diretta streaming sul Fattoquotidiano.it e su una rete di tv locali.

Ma la cosa più importante da fare nelle prossime 24 ore è sommergere di e-mail di protesta il sito dell'Agcom. E firmare l'appello a cui hanno aderito già oltre 190mila persone.

http://www.avaaz.org/it/it_internet_bavaglio/?vl


Una risposta in massa, come è avvenuto per il referendum e come è già successo in Gran Bretagna dove la mobilitazione dell'opinione pubblica ha costretto il governo a ritirare la legislazione sul copyright che voleva mettere un bavaglio alla rete.

Chiediamo insieme e a gran voce all'Agcom di non votare la delibera e rimandare la questione all'unico organo che ha i poteri costituzionali per legiferare sulla materia: il Parlamento.




E allora firmiamo l'appello, facciamolo girare e firmare a quante più persone conosciamo.
Fermiamo la censura!!!