martedì 9 marzo 2010

The DOMNICKS - Hey Rock'n'Roller




Prendete il re del garage e del power-pop australiano, Dom Mariani (The Stems, Someloves, DM3). Prendete poi un nome di culto del punk inglese come Nick Sheppard, ex chitarrista dei leggendari Cortinas (sì, quelli di “Fascist Dictator”) e successivamente dell’ultima line-up dei Clash: quella senza Mick Jones, assemblata alla meno peggio da Joe Strummer per l’infame “Cut The Crap”.

Immaginate che i due si incontrino per caso a Perth e decidano di suonare assieme. Che mettano su una band (con Howard Shawcross, basso, e Marz Frisina, batteria)la cui ragione sociale è l’acronimo dei due leader. E che, infine, decidano di registrare un disco. Il risultato è racchiuso in questo Cd, un mini-album con sette brani intitolato “Hey Rock’n’Roller” (Off The Hip). Un disco sorprendente perché non c’è traccia del background dei due: né punk, né garage, né power-pop. Al suo interno troviamo la grande classe di Dom e Nick, la loro capacità di scrivere belle canzoni e saperle arrangiare alla perfezione.

Registrato in un arco di tempo piuttosto lungo, e mixato da due maghi della consolle come Rob Younger (Radio Birdman/New Christs) e Wayne Connolly, “Hey Rock’n’Roller” ci riporta all’Inghilterra dei medi anni Settanta.
Si sentono echi di Stones e Faces lungo tutti i solchi del disco: le canzoni dei DomNicks trasudano rock’n’roll intriso di soul e R&B. Sin dall’iniziale “Busted”, un brano che potrebbe essere benissimo una outtake di “Sticky Fingers” o di “Exile On Main Street”. È rock’n’roll caldo e sinuoso con tanto di fiati e cori, come pure “Already There”, il vibrante episodio che segue, segnato indelebilmente dal guitar sound - al contempo incisivo e cristallino - di Dom Mariani e dalle ricche trame di hammond.

“Hey Fellas” è uno splendido episodio di white soul anni ’70 che ricorda le cose migliori di Scott Morgan, “Not Connected” un R&B che parte robusto come un pezzo dei Dr. Feelgood e poi riverbera ancora una volta gli Stones dei medi-Seventies, prima di cedere il passo al rock’n’roll evoluto di “Honeypot”. Poi arriva la ballata che non t’aspetti, “Party’s Over”, che ti entra in testa e non se ne va più con quella coda di hammond alla Ian McLagan. Perfetto apripista per “Hey Rock’n’Roller”, la tranquilla title-track che chiude un disco da mandare a memoria, in attesa che i DomNicks ci regalino presto un intero album di questa pregevole fattura.

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