
Se dovesse passare la delibera dell'Agcom sui siti internet, in votazione domani, questo blog (e altre centinaia di migliaia) potrebbe esser chiuso in maniera arbitraria.
Senza che a deciderlo sia un magistrato e senza possibilità di fare valere i propri diritti costituzionali di fronte a un tribunale.
Basterebbe solo che sia "incriminato" per aver violato il diritto d'autore.
Basterebbe una foto, un video scaricato da Youtube, parte di un testo che somigli a un altro e il gioco è fatto. Il bavaglio è pronto.
Dopo aver perso i referendum, dove il tam tam in Rete per ottenere il quorum è stato determinante, il Potere ha paura dell'unico spazio di democrazia rimasto in Italia: Internet.
E lo vuole zittire. Con una delibera che, di fatto, metterebbe a repentaglio l'esistenza di centinaia di migliaia di blog e siti di informazione indipendenti.
Se passerà il meccanismo voluto dal governo tramite l'Agcom - che, ricordiamolo, non è una Authorithy indipendente come dovrebbe essere, ma un organo di nomina politica - la stessa Autorità per le comunicazioni potrebbe avere un potere enorme per chiudere, censurare, mettere il bavaglio a Internet.

Oggi 5 luglio, a partire dalle 17,30, ci sarà la Notte della Rete, una maratona di quattro ore in cui si alterneranno cittadini e associazioni in difesa del web, politici, giornalisti, cantanti, esperti. L'evento sarà in diretta streaming sul Fattoquotidiano.it e su una rete di tv locali.
Ma la cosa più importante da fare nelle prossime 24 ore è sommergere di e-mail di protesta il sito dell'Agcom. E firmare l'appello a cui hanno aderito già oltre 190mila persone.
http://www.avaaz.org/it/it_internet_bavaglio/?vl
Una risposta in massa, come è avvenuto per il referendum e come è già successo in Gran Bretagna dove la mobilitazione dell'opinione pubblica ha costretto il governo a ritirare la legislazione sul copyright che voleva mettere un bavaglio alla rete.
Chiediamo insieme e a gran voce all'Agcom di non votare la delibera e rimandare la questione all'unico organo che ha i poteri costituzionali per legiferare sulla materia: il Parlamento.

E allora firmiamo l'appello, facciamolo girare e firmare a quante più persone conosciamo.
Fermiamo la censura!!!
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