Lo spettacolo a cui stiamo assistendo in questi ultimi giorni conferma il detto che al peggio non c'è mai fine.
Partiamo con lo squallore delle scene viste al Senato con due esponenti dell'opposizione indegni di sedere sui banchi della Camera alta.
Nino Strano di AN, vestito come un turista (occhiali da sole e maglioncino di cachemire sulle spalle), ha prima sommerso di epiteti l'esponente dell'Udeur che aveva votato la fiducia al governo Prodi; e poi - a governo battuto - si è esibito in un'indecente pantomima strafogandosi di mortadella e stappando bottiglie di spumante, neanche fosse a una festa di paese.
Senza essere espulso dall'aula.
Tommaso Barbato, "moderato" dell'Udeur, ha tentato di aggredire fisicamente l'ex collega di partito Cusumano e, una volta bloccato, si è limitato a sputarlo e coprirlo di insulti. Anche lui senza essere espulso dall'aula.
Ad aggiungere tristezza a queste scene di per sè penose (che hanno fatto il giro del mondo) ci ha pensato la trasmissione di Canale 5 "Striscia la notizia" che nei giorni scorsi ha mandato i suoi "inviati" a incontrare i due senatori in questione. Col risultato di riabilitarli.
Strano e Barbato dovrebbero essere cacciati dal Senato ed esposti al pubblico ludibrio per avere infangato non solo l'istituzione che li ospita, ma anche il prestigio dell'Italia.
Invece l'intervento, solo apparentemente satirico, di "Striscia" è servito per sdrammatizzare la situazione agli occhi del pubblico, a farla sembrare una semplice goliardata tra amici e non per quello che era: una indegna gazzarra tenuta nell'istituzione più rappresentativa della volontà popolare: la Camera alta del Parlamento.
Un altro fatto preoccupante è stata la sfilata di camicie nere, saluti romani e bandiere tricolori la sera della caduta del Governo. Fascismo di ritorno.
A chi gestisce l'ordine pubblico e manda a manganellare i manifestanti della Campania, andrebbe ricordato che l'apologia di fascismo è reato e che certe adunate sediziose andrebbero sciolte con la forza.
Ma sorvoliamo...
Infine veniamo ai partiti e ai loro leader. Casini e Fini che, sino a poche settimane fa, avevano rotto con Berlusconi ("La Cdl è morta" e via con dichiarazioni di questo tenore), alla prospettiva di riprendersi il governo in tempi rapidi hanno fatto un veloce dietrofront e, come il figliol prodigo, sono ritornati dal loro padrone.
E' muro contro muro tra centrosinistra e centrodestra.
La destra, prevedendo una facile vittoria elettorale, vuole elezioni subito.
Il Partito Democratico e alcuni ex alleati, per il motivo opposto, cercano di allontanare la data delle elezioni nella speranza di recuperare almeno un po' del consenso perduto.
Nessuno però ricorda che, se davvero si volesse dare la parola al popolo sovrano, basterebbe far celebrare il referendum sul sistema elettorale o cambiare (in due giorni) la legge elettorale in vigore con una semplice modifica: il ritorno delle preferenze. Ovvero fare scegliere i candidati ai propri elettori.
Alla fine, temo, si voterà con il "Porcellum".
Conviene a tutti partiti. Che decideranno nelle segrete stanze chi sarà candidato ed eletto nella prossima legislatura senza rischi di trombature da parte dell'elettorato.
Tante chiacchiere e tante manfrine. Tanti bei salotti televisivi (da "Porta a Porta" a "Matrix", passando per "Primo Piano") dove litigare.
E poi tutti assieme appassionatamente a blindare ancora di più i privilegi della Casta.