domenica 29 marzo 2009

Caccia allo sbirro

Si chiama così un blog, on-line da qualche tempo, che si autodefinisce "sito di denuncia dei servi della borghesia". Un blog che è entrato nell'occhio del ciclone per il suo obiettivo dichiarato: quello di "intimidire il repressore", pubblicando le foto di agenti di Polizia in servizio e invitando "le masse popolari" a dare nome e cognome ai poliziotti ritratti.

"La polizia politica basa la sua forza anche sul fatto che i suoi agenti, infiltrati, spie e collaboratori non sono conosciuti alle masse popolari. Farli conoscere è un modo pratico per rendere il loro lavoro sporco se non impossibile, almeno difficile", si legge sul blog.

Dal linguaggio non è difficile intuire l'impostazione vetero-comunista di chi ha lanciato l'iniziativa, che secondo il sindacato di Polizia Sap e il magistrato di Bologna Silverio Piro "è un gravissimo atto di intimidazione".

Sicuramente si tratta di un'iniziativa forte, ai limiti dell'eversione.

Ma sarebbe eversivo o semplicemente democratico chiedere che gli agenti delle forze dell'ordine (Polizia, Carabinieri e GdF) portassero un distintivo di riconoscimento con numero di matricola sulla divisa?
I fatti di Genova insegnano che, nascosti dall'anonimato e protetti da una catena di comando che prende ordini in alto, i poliziotti possono trasformarsi da difensori dei cittadini in aguzzini e carnefici, da tutori dell'ordine in killer della democrazia.
Il processo per i fatti del G8 lascerà impuniti molti degli agenti e dei dirigenti di Polizia autori di torture e pestaggi semplicemente perchè la loro identificazione si è resa impossibile.

Il recente libro di Carlo Bonini, "Acab", ha messo in luce quali siano le tendenze - fasciste e repressive - che animano una buona parte delle forze dell'ordine italiane.
Alla luce di tutto questo, e senza scadere nella delazione, chiedere che almeno gli agenti impegnati nel controllo del territorio e delle manifestazioni portino sulla divisa il numero di matricola non è un atto eversivo.

E' una richiesta di trasparenza e di democrazia a tutela sia dei cittadini che degli agenti rispettosi del dettato costituzionale.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Io sarei d'accordo a identificare i poliziotti che si infiltrano in spazi pubblci, tipo i centri sociali, o in organizzazioni politiche avverse al governo. Querti infiltrati non servono la giustizia, non difendono i cittadini, sono semplicemente dei servi del potere che fanno il gioco dei politici al governo. Invece la segretezza delle infiltrazioni nelle organizzazioni mafiose o terroristiche è fondamentale.

Anonimo ha detto...

sono uno schedato.....dal 6 ottobre del 1991 la Digos di Reggio Calabria mi tiene in stato di osservazione.
Allora ero capo scout ed ero tra gli orgnizzatori della Perugia-Assisi, che quell'anno sbarcò tra le polemiche e le tensioni della guerra di mafia in riva allo Stretto.
Non è lecito additare i poliziotti a carnefici, ma non lo è altrettanto farlo con liberi cittadini....anche la nostra privacy è continuamente violata, ma nessuno si scandalizza più!!!!

Anonimo ha detto...

Io sono una persona assoggettata al mobbing e "gangstalking" dai Digos di Trieste . Mia moglie e io siamo in possesso di informazioni molto scottanti riguardo a un giudice in un altro paese . Siamo cittatini italiani incensurati .
Da due anni e mezzo subiamo , controllo dei telefoni , mobbing ,
clicking del cellulare nelle nostre facce , e i Digos Hanno anche contattato i nostri parenti e questi sono terrorizzati e non ci parlano piu'. Viviamo in un appartamento qui a Trieste e anche il vicino di casa fa la spia per gli sbirri in borghese . Quando usciamo dall'appartamento il vicino che vive di fronte a noi sullo stesso piano , segnala che noi siamo in movimento e entro due minuti qualcuno clicca il cellulare per segnalare che siamo stati avvistati .
Ho contattato il Questore , ma questo signore pensa che' qui siamo ai tempi della Germania orientale o la Russia sovietica ; secondo questo signore non succede niente a noi .... ma un suo dipendente ha ammesso che " le indagini proseguiranno fino alla fine " .
Ora gli sbirri si lamentano perche' qualcuno li mostra per cio' che sono ....
Il problema , qui in Italia e' che i Digos e la Polizia sono impunibili al di fuori della legge e fanno quello che vogliono esattamente come al tempo del fascismo ... ma oggi si dice che siamo uno stato " democratico " , e' uno stato di barzelletta perenne ..

Anonimo ha detto...

TU E TUO MARITO AVETE LE MANIE DI PERSECUZIONE...

Anonimo ha detto...

ecco qualche vero comunista che incomincia a difendere chi lotta...mancano da tempo in Italia!

Anonimo ha detto...

Partendo dallo specifico faccio il Carabiniere.
Detto ciò, voglio solo dire che:
1) mettere dei numeri o altro tipo di riconoscimento per le Forze di Polizia, non sia un cattiva idea.
2)Però (a Genova G8 per esempio) ho notato una fortissima manipolazione dell'accaduto.
Ho visto dei filmati ININTERROTTI di 2 ore ciascuno.
E non sono quelli mandati in onda....si vedono pochi poliziotti in vari punti, presi d'assalto da una folla armata di bastoni e/o altro... e poco dopo si vedono arrivare i poliziotti in aiuto e che (magari con un po' troppa enfasi) sedano i manifestanti. Bhè chiaramente le immgini trasmesse in TV sono solo quelle dei poliziotti che sedano i manifestanti senza motivo apparente. Non mi sembra corretto per l'opinione pubblica.
3) Per il Sig. di Trieste....credo che sia completamente fuori strada.
Quello non è un comportamento neanche del più malato dei poliziotti. Non ESISTE fare gli squilli o qualsiasi comportamento da Lei descritto. Penso che Lei abbia un po' di confusione in testa.
4) La DIGOS è una Sezione solo della Polizia di Stato. Da non confondere con i Carabinieri o Guardia di F.
Un saluto

Anonimo ha detto...

Per il Carabiniere .
Signore puo' darsi che lei non ha un accesso abbastanza elevato per sapere cio' che veramente succede .
Io capisco benissimo che per lei e'uno shock scoprire che is suoi colleghi sono soinvolti in operazioni criminali ma
il fenomeno che ho descritto a Trieste e' reale e conosciuto anche in Italia , oggi c'era una storia di "stalking " a Genova con due minorenni . Io le posso garantire
che "gangstalking " dei cosi' detti servizi segreti Italiani e' una realta' . Quando "gangstalking " e' fatto dai cittadini normali e' un crimine ma quando e' perpetrato dalle forze del disordine e' una operazione segreta . Incideltalmente io ho dei video che sono prova di cio' che dico e anche parenti testimoni di cio' che succede . Ma lei come anche altre persone e' libero di credere in tutte le fandonie che i suoi superiori o il governo le raccontano , questo e' il prezzo dell'impiego . Per aggiornarsi sulle techniche di "gangstalking " piu' recenti vada a questo sito :

http://gangstalkingworld.com

Saluti