martedì 20 aprile 2010

3.7.69 Brian Jones - Morte di un Rolling Stone




3 Luglio 1969.
Una data impressa a fuoco nella memoria degli appassionati di musica rock, in particolare dei fan delle Pietre Rotolanti.

La sera del 3 luglio di quarantuno anni fa, infatti, Brian Jones - il biondo chitarrista e fondatore dei Rolling Stones - moriva annegato nella piscina di Cotchford Farm, la lussuosa villa dell’Essex appartenuta in precedenza allo scrittore A.A. Milne, l’inventore dell’orsetto Winnie The Pooh.

La morte di Jones resta ancora oggi avvolta nel mistero, tanto da far ciclicamente circolare le voci di una riapertura delle indagini.

Si trattò di un evento accidentale, come sostenne la polizia all’epoca?
O di omicidio, come invece ritengono alcuni fan e giornalisti che hanno studiato a fondo il caso?

Alcune chiavi di lettura di quella vicenda arrivano da Andrea Valentini in “3.7.69. Brian Jones. Morte di un Rolling Stone” (Tsunami, euro 16).

Un libro che, partendo dalle pubblicazioni già uscite in precedenza (il libro di Mandy Aftel "Death of a Rolling Stone", quello di Anna Wohlin "The Murder of Brian Jones" e altri), prova a mettere assieme i tasselli del puzzle.

Confrontando testimonianze spesso contraddittorie, analizzando le circostanze in cui si consumò quella morte, arrivando ai nostri giorni con le richieste (spesso poco chiare) di riapertura delle indagini, Valentini - con il suo stile giornalistico e 'noir' - racconta, soprattutto ai neofiti, cosa accadde subito prima e subito dopo quella maledetta sera d'estate.

Ma il mistero rimane. Così come il fascino e la leggenda che ancora oggi avvolgono la figura di Brian Jones.

1 commento:

pibio ha detto...

E' un bellissimo libro, appassionante..