giovedì 6 gennaio 2011

Non scrivo per meno di 50 euro!



Finite le feste, si ricomincia.
Il 2011 si annuncia, sotto il profilo professionale, come un anno ancora più difficile del 2010.
L'ultimatum di Marchionne al referendum sul nuovo contratto da applicare nello storico stabilimento di Mirafiori ne è l'esempio più lampante. Quello che è immediatamente sotto gli occhi di tutti.
Ma molte altre sono le battaglie che i lavoratori di ogni settore dovranno combattere per mantenere il proprio posto di lavoro, il proprio salario e la propria dignità.

Tra questi lavoratori c'è anche la categoria a cui appartengo: quella dei giornalisti freelance.

Professionisti dell'informazione che mantengono in vita giornali e riviste, ma che sono trattati come "paria" rispetto ai colleghi più fortunati che hanno un contratto che li tutela economicamente e non solo.

Per questo motivo il 2011 si apre sotto le insegne di una campagna per i diritti dei freelance:
"Non lavoro per meno di 50 euro".

La campagna dei giornalisti che rifiutano di scrivere gratis, che si ispira all'esempio dei braccianti africani che a Castel Volturno hanno scioperato contro i caporali con questo slogan.

Molti dei giornali, siti e contenitori di informazione sono prodotti sfruttando giornalisti collaboratori e precari. Con contratti da fame o senza uno straccio di contratto per anni. Pagati anche 4 centesimi a riga o pochi euro ad articolo, ricattabili e isolati.
Si lavora senza sapere se, quanto e quando si verrà pagati.

Non chiediamo un contratto, chiediamo rispetto.
Chi aderisce alla campagna promossa dall'ebook "Quattro per cinque" di Raffaella Cosentino - che vi consiglio di acquistare sul sito Terrelibere - non accetta più di scrivere senza garanzie.

I nostri obiettivi:

1. Riconoscimento del pagamento minimo per articolo o notizia coperta (50 euro minimo)
2. Certezza dei tempi per il pagamento (40 giorni massimo)
3. Regole chiare per la proposta, l'approvazione, la pubblicazione.
4. Iscrizione al sindacato dei giornalisti con una quota ridotta (20 euro e non 100 annuali)
5. Rappresentanza sindacale per i collaboratori all'interno delle redazioni.

Segui la campagna:

sul blog: http://40per50.blogspot.com/
pagina delle adesioni: http://40per50.blogspot.com/p/cosa-vogliamo.html
su terrelibere.org (e-book): http://www.terrelibere.org/libreria/quattro-per-cinque
sul gruppo Facebook http://www.facebook.com/home.php?sk=group_111399755597984&ap=1

4 commenti:

Cirano ha detto...

finalmente una battaglia di diritti e civiltà.....senza attendere gli inutili proclami vuoti del sindacato!!!

Pasquale ' wally ' Boffoli ha detto...

ti auguro di raggiungere i tuoi obiettivi! noi intanto continuiamo a lavorare e scrivere online senza avere neanche il riconoscimento dei colleghi (!?) della carta stampata

(music box online)

robdarroch ha detto...

Ti sbagli, Pasquale: chi fa giornalismo in Rete, e lo fa bene con qualità e scrupolo, non ha nulla da invidiare ai colleghi della carta stampata.
Tutt'altro. Il problema è comune: come rendere il nostro lavoro redditizio, nel senso letterale del termine ovvero "capace di produrre un reddito".
Gli editori ormai hanno capito l'andazzo e, solo per restare all'ultimo anno, hanno utilizzato la crisi per tagliare la voce "costi". Ovvero i giornalisti.

Pasquale ' wally ' Boffoli ha detto...

Mi fa piacere caro Roberto che tu dica di apprezzare anche chi opera in rete, anche se a dir la verità, a prescindere da te, altri 'blasonati' colleghi della carta stampata (non é necessario fare nomi, puoi anche immaginarli) secondo la mia esperienza hanno sempre dimostrato SUFFICIENZA e SUPERIORITA'. Il problema a mio parere é che più andremo avanti e più l'informazione/critica musicale si sposterò nella rete, proprio a causa di quella crisi di cui tu parli. Ed allora, per esempio, io con DISTORSIONI online ho già da tempo introdotto nella linea editoriale tutti quegli approfondimenti, quel rigore giornalistico etc ...che caratterizzano ed hanno caratterizzato la carta stampata. La gente ormai LEGGE sempre di più in rete e sempre meno la carta stampata, quindi é indispensabile offrir loro un prodotto professionale e che abbia ugual dignità della carta stampata.