martedì 6 settembre 2011

Settembre, si ricomincia...



Settembre, si ricomincia.

L'estate è stata prodiga di belle letture, dischi nuovi e ristampe da non perdere, idee folli e progetti da mettere in cantiere. Vediamo un po'.

NOT MOVING - Light/Dark: Singles, Eps and Early More 1981 - 1987
Ristampa dell'anno. Il meglio dei Not Moving è sempre stato sul piccolo formato, sui singoli e sugli EP. Più che "Sinnermen", ho sempre amato alla follia "Black'n'Wild" e "Jesus Loves His Children" e, da quando Area Pirata lo ha stampato, l'album fantasma "Land Of Nothing".
Nessun gruppo nell'Italia degli anni Ottanta era riuscito a far tanto: a mischiare nello stesso calderone sonoro garage, punk, psychobilly, blues, psichedelia.
Nuns e Gun Club, Cramps e Robert Johnson.
Il vertice della produzione della leggendaria band piacentina è racchiusa in queste 31 tracce che contengono anche i primi due singoli e il primo introvabile demo.
Energia oscura che esplode dai solchi digitali di questa raccolta assolutamente imperdibile.



BABY WOODROSE
Sono il gruppo psichedelico che più ho amato e seguito negli ultimi 10 anni.
Non hanno mai, o quasi mai, sbagliato un colpo. La loro storica etichetta Bad Afro adesso celebra il decennale di attività della band/progetto di Lorenzo Woodrose con due ristampe che escono a pochi mesi l'una dall'altra.
La prima si intitola "Mindblowing Seeds and Disconnected Flowers" e contiene i demo di 15 brani (con alcune esclusioni e diverse outtakes esplosive) che finirono nel debut-album "Blows Your Mind". (Qui la recensione su Freak Out).
La seconda è un must assoluto. Vale a dire "Love Comes Down", l'unico album dei Baby Woodrose a non essere stato pubblicato dalla Bad Afro (uscì per il marchio Spinello/Playground nel 2006). Per me si tratta in assoluto del disco migliore della band di Copenhagen assieme a "Money For Soul".
Un meraviglioso mix di psichedelia dalle tinte forti, garage color porpora e ballate influenzate dal folk-rock alla Love. Se lo avete perso all'epoca, non mancate di recuperare adesso. Esce a metà ottobre.
Qui la recensione che scrissi per Freak Out cinque anni fa.




CLAUDIO ROCCHI & EFFERVESCENT ELEPHANTS

Un regalo davvero inaspettato. L'incontro magico-misterico tra il mago della folkedelia italiana degli anni Settanta (ricordate "Volo Magico n.1"?) e una delle band protagoniste della scena neo-Sixties degli anni Ottanta: Claudio Rocchi ed Effervescent Elephants.
Insieme per firmare un piccolo gioiello underground "out of time".
Volutamente lontano da questi tempi frenetici e decadenti. Con un orecchio posato sul cuore e la mente rivolta ad Oriente. Suoni lisergici come non ne ascoltavamo da tempo.
Firma il tutto la piccola brillante Psych Out di Cosimino Pecere.



WELCOME BACK TO THE EIGHTIES COLOURS

E sempre Vico Ellena degli Effervescent Elephants, instancabile musico e vulcano di idee, ne ha tirata fuori una delle sue: una raccolta in cui i gruppi della stagione di Eighties Colours ancora in attività rifanno un brano storico di un'altra band dello stesso periodo. Le adesioni al progetto stanno fioccando. Hanno già aderito Effervescent Elephants, No-Strange, Avvoltoi, Vegetable Men, The Act, Lager, Double Deck Five, Impulsive Youth e si attendono altre adesioni/conferme... Stay tuned!

LEADFINGER - We Make The Music

Dall'Australia con furore. Il mio amico Stew "Leadfinger" Cunningham non ce la fa proprio a stare con le mani in mano. E dopo aver messo in archivio le esperienze con Proton Energy Pills, Brother Brick, Asteroid B-612, Challenger 7, Yes-Men - ovvero con il meglio dell'Aussie-rock degli ultimi 20 anni - adesso ci riprova con una band che porta il suo nome.
"We Make The Music" è il terzo album a nome Leadfinger, dopo un primo da solista e "Rich Kids" con una band vera e propria. L'esperienza in gruppo prosegue con questo disco che esce in due edizioni con scalette diverse: in Australia in CD (via Impedance), in Europa su vinile (via Bang!). Restano comunque un pugno di belle canzoni perennemente in bilico tra un rock'n'roll classico di stampo americano e uno sprazzo dell'hi-energy dei tempi migliori.



CYNICS - Spinning Wheeel Motel
Piacevolissimo ritorno quello dei Cynics, leggenda garage di fine anni Ottanta.
Erano quattro stagioni che la band guidata da Gregg Kostelich e Michael Kastelich rimaneva silenziosa sul versante discografico, sebbene fosse attivissima su quello live.
Con "Spinning Wheel Motel" i Cynics ritornano a far parlare di sé con una raccolta di canzoni che bene fotografa la maturità di una band che ha saputo raffinare il suo grintosissimo garage-sound con dosi massicce di folk rock e psichedelia a tinte tenui. Non è il loro capolavoro (che per me rimane "Rock'n'Roll" del 1990), ma pur sempre un disco gradevolissimo da ascoltare.
La versione in vinile, poi, con copertina apribile e vera ruota della fortuna è una chicca for vynil lovers only!



THE OUT KEY HOLE
Una rivelazione. Sebbene siano una formazione storica dell'underground messinese, in attività da quasi due decenni, gli Out Key Hole giungono solo ora al debut-album com "Dreams In Waking State" (Teen Sound). Un disco sorprendente e ispirato: psichedelia obliqua, realizzata per stratificazione, con citazioni mischiate a una notevole dose di personalità. Chitarre trabordanti di fuzz, organi vintage e una voce che arriva direttamente "back from the grave".
Adesso attendo solo di vederli dal vivo!



NICK KENT Apathy For The Devil

Erano mesi e mesi che volevo segnalarvi questo libro che per me resta una delle letture più spassose del 2011. Molti di voi forse conosceranno Nick Kent come uno dei giornalisti rock più famosi (assieme a Lester Bangs), firma di punta di NME negli anni 70.
Leggendo queste pagine scoprirete anche che il dinoccolato e diafano scriba britannico è stato, tra le altre cose, membro della primissima formazione dei Sex Pistols, fidanzato di Chrissie Hynde (quando ancora non la conosceva nessuno), compagno di bisbocce di Iggy Pop, degli Stones e dei Led Zeppelin. Questo "memoir", ironico e disincantato, degli anni Settanta è un viaggio dentro un decennio di eccessi e di grande rock'n'roll. Con una descrizione impietosa di cosa significhi essere un junkie con una sola cosa in testa (la roba). Nick Kent è sopravvissuto ed è qui per raccontarcelo. In un volume pazzesco che ti trascina via con la stessa forza di un ottovolante.
(PS= una doverosa menzione per Carlo Bordone: finalmente un libro rock con un'eccellente traduzione in italiano. Era ora, cazzo!)

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