giovedì 10 novembre 2011

Niente da festeggiare



Due giorni dopo la certificazione che il governo Berlusconi non ha più la maggioranza, non ci sono bottiglie di champagne da stappare.
Lo scenario è da incubo.
A parte il rischio di default, con la speculazione finanziaria internazionale che ha fatto salire lo spread con i titoli tedeschi a cifre record (e peggiorato i nostri conti settimana dopo settimana), la realtà politica non lascia spazio all'ottimismo.

Dopo il voto sulla legge di Stabilità, Berlusconi salirà al Colle e si dimetterà.
Due sono le soluzioni della crisi. Entrambe inquietanti.

La prima è il governo Monti. Un governo di unità nazionale presieduto dall'economista ed ex commissario europeo e sostenuto dal Pd, da una parte del Pdl, dal Terzo Polo.
Con la Lega e l'Idv all'opposizione.
Un governo "tecnico" con il compito di svolgere il tema dettato da Bruxelles.
Vale a dire una ricetta lacrime e sangue, di tagli allo stato sociale e alle pensioni, in cui ancora una volta a pagare saranno le classi meno abbienti, mentre evasione, sprechi, privilegi, posizioni dominati, resteranno impuniti.
Un governo che, essendo espressione delle politiche neo-liberiste dell'Unione, andrà in direzione dei tagli lineari al welfare e non offrirà alcuna risposta, se non peggiorativa, agli enormi problemi della disoccupazione e della precarietà (del lavoro e della vita) che invece dovrebbero essere in cima alla lista delle priorità.

La seconda ipotesi è quella delle elezioni.
La soluzione migliore se si fosse fatta una nuova legge elettorale con il compito di restituire il diritto di voto ai cittadini.
Se invece si andrà alle urne, lo si farà con il famigerato Porcellum: e allora, saranno ancora una volta le segreterie dei partiti a determinare gli eletti, o per meglio dire i nominati, in Parlamento.
Non i cittadini, privati dal sistema delle liste bloccate delle possibilità di scelta del proprio candidato.
Quindi non ci sarà alcuna selezione del personale politico con il risultato che abbiamo avuto modo di vedere nella legislatura che volge al termine: mogli, fratelli, cugini, compari, mignotte, inquisiti, indagati, mafiosi veri o presunti.
Camera e Senato saranno ancora una volta composti da "yes-men" alle dipendenze dei partiti, non "senza vincolo di mandato" come recita l'articolo 67 della Costituzione, ma vincolati all'uomo forte del proprio partito che li ha messi in lista.

Qualunque sia la via d'uscita della crisi, tempi duri attendono i cittadini comuni.
I soliti noti (parlamentari, borghesi, lobbisti, evasori, criminali) la sfangheranno.
Come sempre.

2 commenti:

Cirano ha detto...

all'opposizione di tutti i governi e all'opposizione delle opposizioni!!! Sempre.

URSUS ha detto...

Al momento,dopo il suicido collettivo di cui si è resa vergognosamente protagonista questa parte politica che continuiamo a definire "sinistra" (Gaber insegna) non vedo altro male minore del governo tecnico,che OVVIAMENTE non potrà che essere un governo di sangue,sudore e lacrime e di una politica dura generalizzata (per cui chi già ha poco avrà sempre meno,mentre a qualcun altro basterà rinunciare ad una piccola parte di opulenza)...perchè all'orizzonte NON ESISTE ALTRO !
Quelli che ostinatamente si richiamano a dei principi astratti di "rivoluzione" e di sovversione sociale non combinano di meglio che stare seduti ad un PC e lanciare invettive e messaggi apocalittici,che nessuno più legge se non una ristretta cerchia di loro amici,altrettanto illusi ed utopistici di mestiere,con l'hobby della lamentela a 360 gradi.
Nel corso degli anni chi ha riflettuto veramente sulle ragioni reali di questa crisi,forse si è reso conto che più che una crisi economica è una crisi culturale,che parte da molto lontano e di cui l'avvento di questo neo-liberismo non è che la conseguenza : neanche io dormo sonni tranquilli,ma di fronte allo sfascismo perennemente recitato da certe frange ridicole ed anacronistiche,preferisco ancora una sorta di ottimismo RELATIVO,che magari mi porti alle mie piccole soddisfazioni quotidiane,da dividere con chi continua a darmi vibrazioni positive senza chiedere in cambio favori o lezioni di saper vivere.
Temo che questa società,ridotta ad involucro delle peggiori miserie recuperate dal passato,ci abbia costretto a vivere da individualisti nostro malgrado,anche quando facciamo finta di interessarci al mondo esterno e ci proclamiamo solidali con chi sta molto peggio (e la situazione degli immigrati e degli emarginati ne è la conferma)...quindi sono intenzionato a RIPARTIRE DA ZERO ed a tentare,perlomeno,di ricostruire una nuova filosofia dell'esistenza (parole IMPEGNATIVE,ma al momento non ne trovo altre) che parta dal presupposto di cambiare NOI STESSI ancor prima di usare gli altri come veicolo per una rivoluzione che non può esistere,perchè non si aggancia con l'uomo ma con il denaro e con l'economia che sono la nostra gabbia.
Ogni politica volta a svalutare i campi della cultura e della creatività umana (musica,pittura,poesia e tutto quello che definiamo ARTE) ha generato mostri...d'ora in avanti cerchiamo di capovolgere i ruoli e di mettere l'espressione ludica al primo posto ed in misura centrale,può darsi che qualcosa ne nasca e che non avremo nuovamente dei rimpianti (come sembrano avere il 90% dei nostri "artisti alternativi").