domenica 20 novembre 2011

THE SICK ROSE - "No Need For Speed"



Cinque anni. Tanto è servito a una della più leggendarie formazioni del nostro underground per pubblicare un nuovo disco.
Del resto, come afferma apertamente il titolo, i Sick Rose del 2011 non hanno più bisogno di correre. Le tappe le hanno già bruciate negli anni Ottanta quando erano una delle garage-band più importanti del pianeta.
Se non per l’identica passione e l’immutata attitudine rock’n’roll, di “quei” Sick Rose oggi non c’è più traccia. Se avete amato la devastante garage band “texana” di “Faces” o il vibrante combo rock’n’roll alla Flamin’ Groovies/Real Kids sui solchi di “Shaking Street”, adesso dovete aggiornare il vostro vocabolario. E passare alla voce power-pop.
Quella fantastica miscela musicale in grado di mettere assieme melodie adolescenziali e riff a presa immediata. Canzoni che ti restano in testa al primo ascolto, come hanno insegnato a più di una generazione band indimenticabili quali Nerves, Beat, Plimsouls, Knack, DM3.

Già con “Blastin’ Out” del 2006, la formazione torinese aveva messo a segno una prova esemplare che virava decisamente verso questi lidi. Ma è con “No Need For Speed”, appena pubblicato da Area Pirata, che i Sick Rose firmano un capolavoro del genere.
“11 fresh pop remedies to reduce stress in everyday life”, si legge in copertina. Ed è proprio questo l’effetto immediato che procura l’ascolto del disco: senza neanche accorgersene ci si ritrova a battere il tempo, a canticchiare i ritornelli, a provare una sensazione di leggerezza e felicità.
Prima di premere “play” o rimettere la puntina sul vinile una volta ancora.

A questo risultato ha contribuito, col suo tocco magico, una leggenda del power-pop e del garage australiano come Dom Mariani che ha dato all’album un sound ricco e cristallino, mentre i Sick Rose hanno esaltato il loro songwriting e affinato la loro formula musicale per regalarci undici perle divise tra originali di grande spessore, due belle cover (“Magic Teacher” dei Dixies, “Drop By And Stay” dei Piper di Billy Squier) e due brani presi in prestito da Dom (“Take It All Back” e “Before You Go”).
Lo spettro sonoro del power-pop viene esplorato per intero da Luca Re (voce), Valter Bruno (basso), George Abà (batteria), Diego Mese e Giorgio Cappellaro (chitarre).

Brani grintosi come “Action Reaction” e “All Wrong” cedono il passo a ballate nostalgiche (“Pathetic Girl”, la conclusiva “After All It Was You”), episodi che si aprono come un arcobaleno (“The Life”) si alternano a potenziali hit come “Putting Me Down” e quella “Before You Go” già divenuta un piccolo culto underground grazie anche a un video azzeccatissimo.

La cifra del nuovo album dei Sick Rose sta tutta qui: in un disco di belle canzoni cesellate alla perfezione tra chitarre pulitissime, cori impeccabili, una solida sezione ritmica e la voce di Luca Re che sembra non aver mai cantato meglio. Aggiungete il tocco di stile conclusivo, il foglio interno a mo’ di fanzine dall’ironico titolo di “Melody Faker”, e avrete per le mani uno dei dischi più belli dell’anno.

Nessun commento: