martedì 23 novembre 2010

THE BELLRAYS - "Black Lightning" (Fargo)


“Maximum Rock’n’Soul”: è questa la formula con cui i californiani BellRays definiscono da sempre la loro cifra stilistica. La band di Riverside, California, guidata dalla coppia formata (anche nella vita) da Lisa Kekaula e Bob Venuum, nonostante i ripetuti cambi di line-up, giunge oggi alla settima prova. In splendida forma.

Al punto che “Black Lightning” pare essere il disco più maturo e completo fin qui realizzato dal quartetto americano. Senza recedere neppure un po' da quella fiera attitudine soul e punk con cui hanno sempre caratterizzato le loro mosse sul palco e in studio, i BellRays distillano dieci nuove canzoni che mettono perfettamente a fuoco il senso del loro credo sonoro. A partire dalla title-track che apre l’album: una sintesi del rock dal grande impatto sonoro ed emotivo che la band sa generare con chitarre sature, volumi altissimi, una sezione ritmica che non sbaglia un colpo e la voce, calda e aggressiva, di Miss Kekaula.

Sugli scudi pure le deraglianti “Hell On Earth” e “Living A Lie”, due brani che filano come un treno sparato a tutta velocità e travolgono qualunque cosa gli si pari innanzi. La tensione si smorza con “Sun Comes Down”, splendido episodio di scuola Stax/Motown, con un riuscito arrangiamento d’archi e i cori femminili che fanno risaltare ancor di più il carisma e la voce della singer di colore.

“On Top” non tradisce il titolo che porta, essendo la vetta creativa di “Black Lightning”: mirabile esempio di high-energy rock’n’roll del Ventunesimo secolo, un bolide perfettamente oliato in ogni suo ingranaggio, che non sbanda in curva e va dritto all’obiettivo. Con “Anymore” i BellRays si inoltrano ancora in territori black con un brano, imperniato sulla voce sofferta e intensa di Lisa, che tocca le corde più sensibili del nostro animo. Mentre “Power To Burn” è l’episodio più diretto dell’album, un classico rock’n’roll di due minuti, semplice ma efficace. “Everybody Get Up” è ancora più hard sotto il profilo strumentale, ma con la voce roca e potente di miss Kekaula e un assolo d’altri tempi a fare la differenza. Potenza che ritroviamo anche nella superba “Close Your Eyes” che si apre verso soluzioni più liriche prima di sfociare in “The Way”, un ispirato brano soul alla maniera dei “girls group” degli anni Sessanta che chiude i solchi di "Black Lightning". Un album che, assieme all'esplosivo "Let It Blast" (1998) e al più meditato "Have A Little Faith" (2006), rappresenta il vertice della produzione discografica del favoloso quartetto californiano. Oltre ad essere, senza tema di smentita, uno dei dischi migliori di questo 2010 che volge al termine.

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