martedì 14 dicembre 2010

An unforgettable night: TO BEAT PAREJ



Si annunciava come la serata più bella e cool dell’anno. E lo è stata.

Il TO BEAT PAREJ, il festival neo-Sixties ideato e organizzato dalla vulcanica Cristina Scanu, assieme a Beppe “Grumbi” Melchionna e alle power-girls torinesi, si è rivelato un bellissimo happening vissuto in un’atmosfera di vera gioia e condivisione.

L’arrivo a Torino è nel pomeriggio, in aeroporto ci viene a prendere Luca Re dei Sick Rose prima di scappare al Lapsus per il soundcheck. Il tempo di posare i bagagli e con Vera, Graziella e Miriam (tre power girls) carichiamo in macchina il pesantissimo trolley carico di “Eighties Colours” e ci dirigiamo verso il Cafè des Arts.

Torino è fredda e bellissima, il centro agghindato per il Natale.
Non ci ferma neanche un incidente con il tram, che ci rifà la fiancata della macchina.
Voliamo al Cafè des Arts. Fuori dalla porta ci aspettano Cristina Scanu, Grumbi e il poeta beat Gianni Milano.
Dentro il locale è ribollente di gente e buone vibrazioni.
Appena entro trovo Marco Ciari e Slep dei Party Kidz che saluto e con cui mi metto a chiacchierare.
Ma sono subito risucchiato nel vortice della saletta interna, dove è allestita la mostra fotografica “Rock Shot 3” di Mauro Maffei (marito di Cristina, grande amico e fotografo ufficiale della scena underground da 25 anni) e un’intera mensola trabocca di liquori-pozioni magiche dedicate ai protagonisti del To Beat Parej.
Un lungo abbraccio con Mauro e poi un saluto veloce agli amici presenti.

Quindi la serata ha inizio.

Beppe, Cristina e Vera indossano un casco giallo e ricordano i morti della Thyssen Krupp e gli altri caduti sul lavoro. L’underground non vive fuori dalla vita reale.



Quindi è Gianni Milano a declamare le sue poesie in un’atmosfera da reading anni Sessanta. Ci sono tre generazioni raccolte attorno a lui, mentre legge versi e ci rammenta che se le ideologie sono andate al macero, gli ideali no e guidano ancora le nostre vite e ispirano le nostre battaglie…

Poi tocca a noi. Parlare di altri ideali e di altre passioni. Quelle che hanno caratterizzato un decennio altrimenti grigio e plastificato: gli anni Ottanta.
Presentiamo “Eighties Colours”: con me ci sono Eddy Cilìa, giornalista di lungo corso (Mucchio, Blow Up…and more), Giulio Tedeschi della Toast e Ursus D’Urso dei No Strange.

Eddy introduce e fa domande, Giulio narra le vicende e il ruolo della sua etichetta, Ursus parla della nascita dei No Strange e della comunità underground di Torino nei medi anni Ottanta, prima di cedere il posto e la parola a Marco Ciari dei Party Kidz e scappare al soundcheck.
Sul finire poi arriva anche Oscar degli Statuto che ci racconta brevemente la scena mod di Piazza Statuto e l’atmosfera creativa che si respirava in città in quel periodo.

Poi è la volta di Lele Roma e delle sue bellissime selezioni musicali.
Intanto, tra un apericena e un bicchiere di birra, gli amici che affollano il Cafè des Arts sono sempre di più. Nel frattempo sono arrivati Federico Salsano dei Pression X, Lilith e Tony Face dei Not Moving.
Ci sono anche Carlo Bordone, che ho finalmente il piacere di conoscere, e Alessandro Besselva Averame del Mucchio.

Dopo ancora una mezzora di chiacchiere e risate, ci spostiamo al Lapsus.
Fuori dal locale incontro Maurizio Pustianaz (Snowdonia), mentre appena mettiamo piede all’interno le prime che vediamo sono le power girls che si occupano del banchetto traboccante di gadget psichedelici e della sottoscrizione.

Dentro è un viavai di amici: Ursus e Alberto Ezzu dei No Strange, i Sick Rose al gran completo, i Party Kidz.
Andiamo nel backstage per una pizza assieme a Lilith e Tony, Luca Re, Eddy Cilia.
Presto ci raggiunge Julia, la signora Re.
Tornati in sala incontriamo gli amici e amici degli amici: il simpaticissimo Andrea Pavan, Lele Roma, Tony D’Urso (fratello di Ursus e chitarrista dei No Strange), Fabrizio Della Porta, Mauro “Rillo” Giletta, Valter Scotellaro.



Il suono del sitar e il light show psichedelico annunciano che i No Strange sono sul palco. In formissima. Tra melodie suadenti e psichedelia aggressiva (dei Porcupine Tree più cattivi, mi dico) la band torinese affronta passato e futuro, tra brani vecchi (tra questi “L’universo”, “Another Morning”, “Scopro Le Carte”, “Tu Sarai”) e un inedito, “Cristalli Sognanti”, che speriamo di ascoltare presto sul nuovo disco che porterà lo stesso titolo.



Poi è la volta dei Sick Rose che, all’ultimo momento, hanno dovuto fare a meno del tastierista originale Rinaldo Doro.Il gruppo guidato da Luca Re è ancora oggi, senza ombra di dubbio, una delle migliori rock’n’roll band italiane.
Il set dei Sick Rose è una festa con la gente che balla, e canta, sulle note di brani diventati ormai dei classici del garage-punk mondiale come “Get Along Girl”, “It’s A Mistery” ed “Everybody Wants To Know” e anthem come “Don’t Let Me” (Knack), “Time Won’t Let Me” (Outsiders) e una devastante e conclusiva “You’re Gonna Miss Me” dei 13th Floor Elevators.



Subito dopo, ed era 20 anni che non succedeva, salgono sul palco i Party Kidz.
Pensavo che potessero essere per questo motivo un po’ arrugginiti. Invece il loro set è perfetto, un’esplosione di R&B coinvolgente…



Ma non è finita perché sul palco salgono gli indimenticati Tony Face e Lilith (Not Moving) per una fantastica jam session finale che coinvolge pure Luca Re, Diego Mese, Ursus e Tony D’Urso e gli ex Sick Rose Lallo Mangani e Robbo Bovolenta. La loro versione di “For What It’s Worth” dei Buffalo Springfield cantata da Lilith resta uno dei momenti più emozionanti dei To Beat Parej.

Una festa, un happening anni 60 tutto fiori e colori, peace & love…and good vibrations.

E mentre la gente sciama via, nella fredda notte torinese, guardo le loro facce…emozionate e felici.
Come me.

***

Le foto sono di Andrea Pavan

3 commenti:

Unknown ha detto...

Che giornalista, questo Calabrò.

URSUS ha detto...

Abbiamo registrato TUTTO il concerto dei NO-STRANGE,più qualche episodio finale...ora cercherò di sezionarlo e riversarlo per youtube,spero di poterlo mettere presto in rete.
Un grazie di cuore anche a Roberto,che ha dato una scossa non indifferente (ma tutti sono stati grandiosi)!!!

Rillos Garage ha detto...

Gran bella serata Roberto speriamo sia la prima di una lunga serie.
Rillo