domenica 23 settembre 2012
Giuda: double shot!
Come un pugile implacabile i Giuda piazzano l'uno-due e mandano Londra al tappeto.
Dopo la grande serata rock'n'roll "Wired Up!" al Buffalo Bar di Highbury & Islington, la formazione capitolina replica al The Lexington, un bel pub di Angel che al piano di sopra ospita una perfetta sala per concerti: roba che molti club italiani si sognano.
La serata è anche qui frizzante e vede la presenza di altri due gruppi oltre ai Giuda: gli Spivs e le Priscillas che fanno gli onori di casa.
Si rivedono molte facce incrociate la sera prima al Buffalo, segno che sono qui per il quintetto romano.
Mentre faccio la fila al bar, salgono sul palco Thee Spivs e attaccano con il loro punk-rock che quando si sporca di garage e di lo-fi rock'n'roll risulta a tratti coinvolgente.
Nulla di straordinario, ma l'energia e il tiro giusto ci sono.
E' solo il warm-up per i Giuda che, come una calamita, attraggono sotto il palco il pubblico presente. Che, viste le dimensioni della sala, è decisamente più numeroso della sera prima.
Una corda di basso saltata al primo pezzo non impedisce al gruppo di far esplodere tutta la sua dirompente carica sonora.
Il live-act dei Giuda è energia e divertimento allo stato puro: glam rock stradaiolo, di quello che alla metà degli anni Settanta lasciava a casa i lustrini di Bolan e Bowie, e flirtava con il pub rock e il suo pubblico working class.
Tutti i pezzi, inclusi quelli che comporranno il nuovo album, hanno groove, forza d'impatto e strofe-slogan che ti si appiccicano in testa come un coro da stadio.
L'effetto sui fan la dice lunga: cori all'unisono su ogni canzone.
E ricordate che si tratta di una band italiana (di più, romana) che gioca in trasferta.
Un successo così per un gruppo italiano in Inghilterra non si era mai visto!
Finita la scaletta, identica alla sera prima, i Giuda sono richiamati a forza sul palco e mandano tutti KO con "Roll On" e "Here Come Saturday Night". E' un trionfo.
Quando finiscono il loro set, la sala si svuota almeno della metà.
Ed è un peccato perchè le Priscillas, quartetto per tre quarti al femminile, fanno la loro figura con un bel tiro rock'n'roll impastato di glam e pop: una via di mezzo tra Blondie, Suzi Quatro e Nikki & The Corvettes.
Potendo contare, tra l'altro, sulla presenza scenica della cantante e della bionda chitarrista che, a fine concerto, scoprirò essere la moglie del buon Luca Cattaruzza (chi si ricorda la Hang Over Records di Milano?).
Un'altra grande rock'n'roll nite. A cui Londra forse non era più abituata.
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