Si intitola "All'ombra di Sgt. Pepper - Storia della Musica Psichedelica Inglese" (Coniglio Editore). L'ha scritto Federico Ferrari che io ricordo ai tempi di "Rockerilla".
Da sempre appassionato di Sixties, in particolare nella loro declinazione britannica, nel quarantennale del capolavoro dei Beatles (ma io direi anche e soprattutto di "The Piper At The Gates of Dawn" dei Pink Floyd), Federico ha realizzato un'opera monumentale e bellissima.
Sì, bellissima: perchè nelle sue 230 pagine sono contenute 360 immagini a colori della straordinaria stagione psichedelica "made in UK": non solo copertine di dischi, ma anche riproduzioni di poster e locandine dai vividi colori e dalle forme sinuose e lisergiche...
Il libro, poi, rivela non solo il Ferrari "fan", ma anche lo studioso della musica e del costume.
"All'ombra di Sgt Pepper" descrive la frizzante atmosfera artistica e (contro)culturale della Londra di fine anni '60: attraverso i suoi personaggi, i suoi club, le gallerie d'arte, le organizzazioni e le pubblicazioni underground.
E, ovviamente, attraverso la musica.Beatles, Pink Floyd (quelli di Barrett, of course) e Jimi Hendrix Experience furono l'apice del movimento, la punta di un iceberg che si muoveva nei sotterranei della capitale inglese.
Con dovizia di particolari Federico Ferrari rilegge quegli anni fantastici attraverso gli album e le gesta di 150 gruppi "minori" che resero leggendario il biennio 1967-68: dai Tomorrow agli Open Mind, dagli Smoke ai Fire, passando per i Dantalian's Chariot e gli Apple (giusto per citare i più noti).
Con le sue immagini, i suoi colori, la sua attenta ricerca storico-musicale, questo volume è un vero viaggio psichedelico in un universo magico-misterioso che non smette di affascinare.
"All'ombra di Sgt. Pepper" è un libro bellissimo.
Costa 38 euro. Ma li vale tutti
Nessun commento:
Posta un commento