sabato 30 ottobre 2010

and now....THE ROLLING STONES!!!



Questo post nasce da una chiacchierata - ancora in itinere - sugli Stones con Ferruccio Quercetti dei Cut, anche lui come me fan sfegatato di Mick, Keith e compagni.

Prendendo spunto da Nick Hornby e da "Altà fedeltà", anche noi ci siamo messi a fare delle classifiche sulle Pietre Rotolanti. Abbiamo inziato con queste due.
Ecco le mie.


I DISCHI PIU' SOTTOVALUTATI


1. DIRTY WORK. Sarà che è il primo album degli Stones che ho comprato in tempo reale, ma continua a piacermi. La copertina è orrenda, la band sfilacciata, ma contiene una serie di canzoni che - nonostante la pessima produzione di Steve Lillywhite - graffiano: "One Hit", "Harlem Shuffle" (cover stupenda), "Too Rude" (Keith e il suo amore per la Giamaica e i ritmi in levare!), la title-track e la splendida ballata finale "Sleep Tonight". Ingiustamente dimenticato.



2. THEIR SATANIC MAJESTIC REQUEST: è un capolavoro. Come tutti i dischi degli Stones da qui fino al 1972. Canzoni stupende ammantate di psichedelia. Lo fecero, d'accordo, per moda, ma anche per sperimentare. E i risultati sono eccellenti. Non capisco perchè i fan più ottusi lo detestino e perchè la critica ufficiale lo snobbi. Per me è splendido.




3. BETWEEN THE BUTTONS: disco di trasizione per i più. Per me un grande disco in cui convivono le varie anime della band. C'è il più bel pezzo con Richards alla voce ("Connection") e una serie di altre canzoni formidabili. Bellissima anche la copertina di Gered Mankowitz con la band ritratta all'alba dopo una session notturna (notare Brian Jones...completamente sfatto).




I DISCHI PIU' BRUTTI:

1. UNDERCOVER: un disco piatto, per nulla ispirato con canzoni mai nella media degli Stones. Un album brutto e inutile, che avrebbero potuto tranquillamente risparmiarci.

2. BRIDGES TO BABYLON: altro disco che non aggiunge nulla, semmai toglie qualcosa, alla grandezza degli Stones. Produzione roboante, ma pochissimi brani degni di nota.

3. EMOTIONAL RESCUE: nonostante contenga uno dei più grandi, e sofferti, pezzi degli Stones ("Down In The Hole"), mostra un pericoloso scivolamento verso la moda del momento, ovvero la disco music. Banale.

4. GOATS HEAD SOUP: la ballata strappalacrime "Angie" (ascoltata fino alla noia...al punto da odiarla!) e qualche altra canzone (su tutte "Star Star") non bastano a risollevare le sorti di un album debole da tutti i punti di vista: del songwriting, del tiro sonoro, della grinta. Non sembra neanche un album degli Stones, eppure era passato solo un anno da "Exile".

5. STEEL WHEELS: faccio una premessa, sono legato "sentimentalmente" a questo disco, perchè è il secondo album degli Stones che ho acquistato in tempo reale e perchè è il disco che mi ha "accompagnato" al concerto del 26 luglio 1990 al Flaminio: il giorno più bello della mia vita!
Ad ascoltarlo oggi però mostra tutta la sua debolezza, soprattutto nella produzione e negli arrangiamenti. Contiene però alcune canzoni che mi piacciono molto (anche se andrebbero riarrangiate/suonate con un tiro più...Stones). Tra queste "Sad Sad Sad" e "Rock and A Hard Place", oltre a "Can't Be Seen" (adoro Keef che canta...sempre).

°°°
Prossimamente in arrivo le classifiche dei live e dei dischi più belli...so keep in touch!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

sono d'accordissimo su Satanic e Between The Buttons (il mo preferito in assoluto), ma non con Emotional Rescue. Almeno la title track per me, disco o no, spacca il culo. Poi oh, fa ridere!
w gli Stones!
frabbo

pibio ha detto...

Concordo su tutto tranne Emotional Rescue, che secondo me è un buon disco.
un saluto!

Anonimo ha detto...

ti metto i tre dischi degli stones che considero più sottovalutati:
1) Black and Blue (Hand of Fate, Memory Hotel, Crazy Mama, Fool to Cry!!!)
2) Emotional Rescue (black music alla stones, grondante di sangue, eroina e fascino svaccato)
3) Steel Wheels (sono affezionato a questo disco. il ritornello di Mixed Emotions mi commuove sempre, Sad Sad Sad smuove le acque, continental Drift mi ricorda Moonlight Mile nei suoi toni esotici...insomma un disco da riscoprire

tre dischi storicamente sottovalutati degli Stones sono pure Between The Buttons, Their Satanic Majesties Request e Goat's head Soup, ma oggi la critica ha giustamente rivalutato questi gioielli che stanno appena sotto i loro capolavori.
tra le raccolte sottovalutatissima Metamorphosis (uno degli album degli Stones più piacevoli all'ascolto)scusa ma quando si parla di Stones non mi fermo più!!!

Anonimo ha detto...

D'accordissimo su Their Satanic Majesties e Between The Buttons quali dischi sottovalutati ma bellissimi. Un pò meno su Dirty Work ma ci può stare una rivalutazione in senso affettivo (e i pezzi hai menzionato in effetti si fanno rispettare). Ci sta anche Steel Wheels tra i più brutti. Io sono affezionato a quel disco (e comunque gli Stones hanno fatto cose molto peggiori) ma oggettivamente devo dire che non è proprio un capolavoro :) Non mi trovo d'accordo invece su Emotional Rescue e soprattutto su Goat's Head Soup. Quest'ultimo soffre del confronto con l'infornata di quattro/cinque capovalori assoluti che lo precedono (e della famosa stroncatura pre-punk di Lester Bangs, che in fondo aveva anche un suo perchè nel contesto dell'epoca) ma è un disco notturno, oscuro e drogato, trasandato ma lussurioso. Pezzi come Dancing With Mr. D (con il suo riff sinuoso e strisciante) e Do do doo (heartbraker) non si possono non annoverare tra i rockers più groovy di Mick'n'Keef, soprattutto la seconda con un Wah Wah assassino e un testo da cronaca nera. E che dire dell'approccio "tough but loose" di pezzi come "100 years ago" e "Silver Train", con il loro trasporto svaccato, quel misto di sporcizia e sentimento tipico dei migliori Stones? e poi ci sono delle ballate come "Winter" e soprattutto "Coming Down Again" la drug song per eccellenza, perfetta per chiudere una serata di eccessi. E le origini blues di Hide Your Love, l'esotismo di Can You Hear The Music...oltre ovviamente al tipico rock and roll "chuckberriano" di marca stones di Star Star...grandissimo peraltro il lavoro al pianoforte/tastiere degli Stones onorari Billy Preston e Nicky Hopkins e dello Stones "di fatto" Ian Stewart....insomma anche io per molto tempo ho sottovalutato questo disco, ma da quando mi sono aperto al suo fascino posso dirti che non riesco a smettere di ascoltarlo...forse all'epoca avrà anche deluso (visti i precedenti) ma se uscisse un disco così al giorno d'oggi ci sarebbe da gridare al miracolo. scusa il post prolisso, sugli stones mi infuoco...che bello parlare con un esperto come te!
Ferruccio (l'anonimo del post precedente)

Anonimo ha detto...

esclusi i live alla Flashpoint e le raccolta ovviamente, ti sparo una velocissima top three del peggio degli stones..
1) Dirty Work (periodaccio, Mick & Keith si odiavano, suoni di merda dei peggiori anni'80, solo harlem Shuffle si salva perchè trattasi di grande canzone)
2) Bridges To Babylon (si salvano Out Of Control, Saint of Me, Flip The Switch e le tracce di Keith alla fine)
3) Undercover of The Night (quattro canzoni da salvare: title track, pretty beat up, She Was Hot, Too Much Blood)
ferruccio