venerdì 2 novembre 2007

Paraculi

Il dizionario della lingua italiana De Mauro - Paravia definisce "paraculo" colui che "è abile nel fare il proprio interesse senza darlo a vedere", oppure come aggettivo "di comportamento, atteggiamento, malizioso e opportunista".

Entrambe le definizioni calzano a pennello per il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro.

Dopo avere votato assieme alla banda Berlusconi per il mantenimento della società Stretto di Messina (un carrozzone pubblico che ha drenato per 30 anni risorse dallo Stato per studi inutili e progetti irrealizzabili in vista della costruzione del ponte sullo Stretto), il magnifico Tonino da Montenero di Bisaccia si è ripetuto qualche giorno fa.

Assieme a Mastella (altro cavallo di troia dell'opposizione all'interno del governo) e a tutta la Cdl, ha votato contro la proposta di istituire una commissione parlamentare di inchiesta sui fatti del G8.

Poi, di fronte alle centinaia di messaggi di protesta che hanno invaso il suo blog e la sua casella di posta elettronica, e dopo un pungente attacco del giornalista Marco Travaglio, il buon Tonino ha fatto retromarcia.

In una lettera pubblicata oggi sull'Unità il grazioso ministro scrive a Travaglio, ringraziandolo per "avergli aperto gli occhi" e ammettendo di avere commesso un errore: "Io e il mio partito ci siamo di fatto allineati sulle stesse posizioni del partito di Berlusconi e di quello di Mastella".

Quando si dice essere proprio un gran paraculo...








2 commenti:

Anonimo ha detto...

povero piccolo non se n'era accorto.
tra l'altro per la faccenda del g8 ho lasciato anch'io un commento sul blog di tonino..
un abbraccio:-)
Umberto Palazzo

zadok ha detto...

penso che il centrosinistra dovrebbe contrattare con Di Pietro e Mastella un compenso in denaro per il loro appoggio, ma lasciarli
fuori dal governo.
Di Pietro è uno squadrista e Mastella è un capotribù sannita.
Del resto gli americani lo fanno in Afghanistan.
Ciao, tonino.