
Questo post nasce da una chiacchierata - ancora in itinere - sugli Stones con Ferruccio Quercetti dei Cut, anche lui come me fan sfegatato di Mick, Keith e compagni.
Prendendo spunto da Nick Hornby e da "Altà fedeltà", anche noi ci siamo messi a fare delle classifiche sulle Pietre Rotolanti. Abbiamo inziato con queste due.
Ecco le mie.
I DISCHI PIU' SOTTOVALUTATI
1. DIRTY WORK. Sarà che è il primo album degli Stones che ho comprato in tempo reale, ma continua a piacermi. La copertina è orrenda, la band sfilacciata, ma contiene una serie di canzoni che - nonostante la pessima produzione di Steve Lillywhite - graffiano: "One Hit", "Harlem Shuffle" (cover stupenda), "Too Rude" (Keith e il suo amore per la Giamaica e i ritmi in levare!), la title-track e la splendida ballata finale "Sleep Tonight". Ingiustamente dimenticato.

2. THEIR SATANIC MAJESTIC REQUEST: è un capolavoro. Come tutti i dischi degli Stones da qui fino al 1972. Canzoni stupende ammantate di psichedelia. Lo fecero, d'accordo, per moda, ma anche per sperimentare. E i risultati sono eccellenti. Non capisco perchè i fan più ottusi lo detestino e perchè la critica ufficiale lo snobbi. Per me è splendido.

3. BETWEEN THE BUTTONS: disco di trasizione per i più. Per me un grande disco in cui convivono le varie anime della band. C'è il più bel pezzo con Richards alla voce ("Connection") e una serie di altre canzoni formidabili. Bellissima anche la copertina di Gered Mankowitz con la band ritratta all'alba dopo una session notturna (notare Brian Jones...completamente sfatto).

I DISCHI PIU' BRUTTI:
1. UNDERCOVER: un disco piatto, per nulla ispirato con canzoni mai nella media degli Stones. Un album brutto e inutile, che avrebbero potuto tranquillamente risparmiarci.
2. BRIDGES TO BABYLON: altro disco che non aggiunge nulla, semmai toglie qualcosa, alla grandezza degli Stones. Produzione roboante, ma pochissimi brani degni di nota.
3. EMOTIONAL RESCUE: nonostante contenga uno dei più grandi, e sofferti, pezzi degli Stones ("Down In The Hole"), mostra un pericoloso scivolamento verso la moda del momento, ovvero la disco music. Banale.
4. GOATS HEAD SOUP: la ballata strappalacrime "Angie" (ascoltata fino alla noia...al punto da odiarla!) e qualche altra canzone (su tutte "Star Star") non bastano a risollevare le sorti di un album debole da tutti i punti di vista: del songwriting, del tiro sonoro, della grinta. Non sembra neanche un album degli Stones, eppure era passato solo un anno da "Exile".
5. STEEL WHEELS: faccio una premessa, sono legato "sentimentalmente" a questo disco, perchè è il secondo album degli Stones che ho acquistato in tempo reale e perchè è il disco che mi ha "accompagnato" al concerto del 26 luglio 1990 al Flaminio: il giorno più bello della mia vita!
Ad ascoltarlo oggi però mostra tutta la sua debolezza, soprattutto nella produzione e negli arrangiamenti. Contiene però alcune canzoni che mi piacciono molto (anche se andrebbero riarrangiate/suonate con un tiro più...Stones). Tra queste "Sad Sad Sad" e "Rock and A Hard Place", oltre a "Can't Be Seen" (adoro Keef che canta...sempre).
°°°
Prossimamente in arrivo le classifiche dei live e dei dischi più belli...so keep in touch!