mercoledì 6 giugno 2007

Uscito vivo dagli anni '80


C'è un bel libro che ho divorato in un giorno e che mi va di consigliarvi.

Si intitola "Uscito vivo dagli anni '80" (NdA Press) e lo ha scritto Antonio Bacciocchi, in arte Tony Face: uno dei nomi più importanti dell'underground italiano.
Batterista dei leggendari Not Moving (prima ancora dei Chelsea Hotel e dopo di Timepills, Lilith, Link Quartet), prime-mover del movimento mod in Italia, boss dell'indie-label Face Records, organizzatore di concerti, conduttore radiofonico...

In venticinque anni di attività underground, Tony Face è stato protagonista e spettatore del movimento antagonista degli anni '80.
In un periodo di cloroformio culturale, Tony è stato punk e mod quando essere punk e mod poteva crearti numerosi problemi. Con i tuoi coetanei, ma anche con la polizia.
E' stato il batterista della più oscura e selvaggia r'n'r band italiana, i Not Moving, con cui ha registrato dischi, suonato e viaggiato in condizioni incredibili, conosciuto personaggi assurdi e brave persone e...creato un mito underground.
Ha inseguito il suo sogno rock'n'roll, visto centinaia di concerti, suonato assieme a Clash, Nico e Johnny Thunders e conosciuto molti dei suoi idoli.
Il tutto in un periodo in cui leggere una fanzine che arrivava da lontano rappresentava una scoperta di nuovi universi musicali, viaggiare all'estero - nel mondo diviso in blocchi contrapposti - era davvero un'avventura e trovare i dischi di gruppi punk, mod e new wave un'impresa di non poco conto.
Non c'era Internet, myspace, youtube. Non c'era la posta elettronica. Non c'erano gli mp3.
Non c'erano neanche i Cd, pensate.
Un'altra epoca.

In "Uscito vivo dagli anni '80" Tony Face ci fa rivivere l'eccitazione giovanile di un periodo unico e irripetibile. E, per certi aspetti, difficile.
Non era tutto rose e fiori: la polizia non era particolarmente benevola con chi girava tutto vestito di nero, i jeans attillati e i capelli strani. I fasci ti aspettavano al varco e la parte più ottusa del movimento non vedeva l'ora di farti il processo politico.
In questo quadro, però, c'erano i concerti, i viaggi, i fans accaniti, la scoperta di altri tipi strani come te che condividevano le tue stesse passioni. Si viveva al limite, sempre in bilico tra eccitazione e delusione, gioia e stanchezza.

Nel suo libro Tony Face non segue un preciso filo cronologico, non racconta la storia in maniera dettagliata, ma lascia che siano i ricordi e le sensazioni a venire fuori come potenti flashback.

Scrive Luca Frazzi nell'introduzione: "Uscito vivo dagli anni Ottanta è un libro onesto. E' un diario lungo dieci anni, è il racconto di una passione vera, grandissima. La sua, la nostra".

Non posso fare altro che sottoscrivere queste parole. E consigliarvi di leggere il libro tutto d'un fiato, come ho fatto io. Sono certo che non ve ne pentirete.

6 commenti:

tony-face ha detto...

solo grazie....

vincenzo giraldi ha detto...

L'aver visto un concerto di Tony Face con i Not Moving nel 1985 probabilmente è stata la causa scatenante della mia passione per il r'n'r'.... sarò sempre grato a Tony per questo...

chicco
Pescara

Luca Re ha detto...

Non ho letto il libro ma, conoscendo Tony ed avendo condiviso in parte il suo percorso non posso che confermare che quello fu un periodo irripetibile per l’ underground italiano.
Quel tipo di fermento si può sperimentare ancora in alcune nazioni europee, Spagna su tutte.
Alle nuove generazioni, non perdete l’ occasione di sperimentare l’ entusiasmo che ci ha fatto andare avanti per anni e che ancora oggi condiziona le nostre scelte!
Luca Re

tony-face ha detto...

Dice bene Luca.
Un periodo irripetibile in cui la musica era semplicemnete passione e "dedizione alla causa", dove c'era idealismo e nessuno pensava minimamente a come confezionare il proprio prodotto in funzione di Mtv o del mercato.
I Sick Rose suonavano garage perchè amavano quella musica, i Not Moving suonavano punk n roll perchè amavamo quelle cose lì.
Nessuno dei due (e di gran parte dei gruppi di allora) pensava per un solo momento di fare qualcosa di diverso per piacere di più o per vendere un disco in più.

Ora è tutto diverso (non dico meglio o peggio), ma diverso.

MokeyMan ha detto...

Un libro presentato così non può che essere acquistato. Davvero una gran bel post, mette pure un po d'amarezza a chi, come me, non ha potuto vivere quegli anni. E' vero, i tempi cambiano, e le persone pure, però, cavolo, la gente valida di allora c'è ancora, un caso? io non direi. Quando le cose ti nascono dentro, e non ti sono appiccicate addosso, te le porti dentro per sempre, e questo in fondo è bello, e mi da fiducia.

Vado a prenotarlo in libreria ;-)
Ciao

jimmy ha detto...

non conosco personalmente tony face e non ho nemmeno letto,per ora,il libro,però ho visto qualche suo concerto nei panni"del batterista degli hermits" e conosco quello che ha fatto e sta facendo nell'ambito musicale per la nostra disperata piacenza,posso solo dirgli grazie,grazie per averci dedicato un pò del suo tempo,della sua gloriosa vita.