Il furore proibizionista degli ultimi anni, inaugurato con l'inutile legge Fini-Giovanardi, ha toccato il parossismo in questi ultimi giorni con una campagna di disinformazione assurda.
La scorsa settimana un ragazzino di 15 anni muore in classe.
Tv e giornali titolano: "Muore dopo aver fumato uno spinello a scuola".
Scatta la psicosi, l'erba diventa la sostanza più pericolosa, la minaccia numero 1 alla salute pubblica.
Dimentichi dell'allarme cocaina (la sostanza più diffusa e quella più "in" tra i nostri parlamentari, chiedetelo alle Iene...), della differenza tra droghe leggere (che non danno dipendenza) e droghe pesanti (che uccidono), testate prestigiose e autorevoli giornalisti non hanno esitato a diffondere una notizia palesemente FALSA.
Anche nel caso in cui - e sarebbe stato questo il vero scoop! - fossimo alla presenza di un nuovo tipo di cannabis, tossica al punto da uccidere, la deontologia professionale avrebbe consigliato prudenza.
Attendere quantomeno l'esito dell'autopsia, e nel frattempo sentire il parere di medici e tossicologi esperti in materia.
Ma nessuno l'ha fatto e la notizia passata a 56 milioni di italiani è stata che "fumare uno spinello uccide".
Oggi, dai risultati dell'esame autoptico, si scopre che il quindicenne di Paderno Dugnano aveva fumato crack (micidiale surrogato della cocaina) e non, com'è ovvio che fosse, hashish o marijuana.
Ci sarà nessuno adesso - tra i colleghi giornalisti e direttori di testata - a recitare il "mea culpa" e dire che la notizia data era quanto meno imprecisa e frettolosa?
Post Scriptum: Commenti a margine.
Ma è possibile, nel 2007, che chi fa informazione ancora non conosca la differenza tra droghe leggere e droghe pesanti?
Che non si sappia che la cannabis non uccide e non ha MAI ucciso nessuno?
Che non si dica mai che alcol e tabacco fanno ogni anno più vittime dell'eroina?
A chi maneggia queste notizie con poca cura, suggerisco un libricino illuminante sulla materia: il classico di Giancarlo Arnao, "Cannabis: uso e abuso" (Stampa Alternativa).
Costa 1 Euro - una volta Millelire! - non ha controindicazioni ed evita le figuracce!!!
1 commento:
nel qual libellosi spiega una volta per tutte da dove nasce la persecuzione per la povera piantina: ovvero dal fatto che con la fine del proibizionismo dell'alcool in USA, tantissimi poliziotti rischiavano di rimanere disoccupati.
così un tenete dell'fbi inizia a far girare voci...ed eccoci qua.
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