sabato 12 maggio 2007

What a Beautiful (Family) Day!!!



Francesco Rutelli l’ha detto chiaro: “Se non fossi ministro andrei anch’io al Family Day”.
Ancora una volta siamo costretti ad assistere ad uno spettacolo penoso: maggioranza e opposizione insieme a braccetto per compiacere le alte gerarchie vaticane.
Alla manifestazione di oggi a Roma ci saranno i ministri Mastella e Fioroni.
Ci sarà “il filosofo” Buttiglione, l'ex democristiano Beppe Pisanu.
E una bella pattuglia "clerico-fascista" guidata da Gianfranco Fini.
E ci saranno pure Casini e (forse) Berlusconi i quali oggi sono un po' confusi.
Non sanno bene per quale famiglia manifestare: per la prima o per la seconda?

Pierferdinando Casini, cattolico, (ex) democristiano, è separato dalla prima moglie e da anni convive con Azzurra Caltagirone, figlia di uno dei più potenti editori e palazzinari romani.

Il cattolicissimo Casini vive agiatamente in una (ricca) coppia di fatto, ma è contrario ai Pacs e ai Dico.
Per lui non è una questione di etica, ma di classe.
Del resto, l'ipocrita Pierferdi - oltre a soldi, privilegi e potere - gode già di un Pacs, ma non lo dice.

Forse non lo sapevate, ma tutti i parlamentari - anche quelli, come lui, più proni agli ordini impartiti dal tandem Ratzinger-Bagnasco - possono estendere al proprio convivente l’assistenza sanitaria integrativa.
Però non vogliono che anche noi, comuni mortali, possiamo beneficiare degli stessi diritti e delle stesse tutele di cui godono loro.
E allora tirano in ballo l’etica, la religione, il concetto di “famiglia naturale”.

E che dire del Cavalier Berlusconi, il noto "tombeur de femmes"?
Di quale famiglia parla quando vuole compiacere il Vaticano?
Della prima o della seconda?
Di quella con Carla Elvira Lucia Dall’Oglio da cui ha divorziato nel 1985 (a proposito: ma non lo sapeva che la Chiesa condanna il divorzio?) ?
O dell’altra con Miriam Bartolini, in arte Veronica Lario?

La realtà è che il “Family Day” non è una manifestazione per chiedere che il governo metta in atto politiche più attente nei confronti dei bisogni delle famiglie come già avviene, ad esempio, nella laicissima Francia, dove esistono i congedi di paternità e dove le tutele sul nucleo familiare sono assai più estese che da noi.
E dove per famiglia non si considera solo quella definita dal Vaticano.

La verità vera è che il “Family Day” è una manifestazione CONTRO.

Contro altre persone che non condividono il concetto di famiglia tradizionale.
Non importa che queste coppie – etero o omosessuali che siano - abbiano fatto una libera scelta d’amore e di solidarietà, che vivano le gioie e i problemi quotidiani di una famiglia “normale”, che siano dei cittadini rispettabili (che lavorano, pagano le tasse e rispettano le norme del vivere civile).
No, agli organizzatori e ai partecipanti del “Family Day” l’unica cosa che importa è fare felice il Vaticano che ci vorrebbe tutti omologati al “pensiero unico” della Chiesa cattolica.

A questi strenui sostenitori della famiglia come valore (come se chi vivesse in una coppia di fatto non avesse valori...), vorrei fare sommessamente una domanda: cosa toglie alla famiglia tradizionale l’estensione di diritti a persone che hanno scelto un modo diverso di vivere il proprio rapporto di coppia?

In attesa di una risposta convincente (che non arriverà), oggi pomeriggio anch'io andrò in piazza.
Non a S. Giovanni, ma a piazza Navona dove ci saranno tutti coloro che non accettano discriminazioni tra cittadini di serie A e di serie B e che credono che la vera famiglia è quella basata sull’amore, sulla fedeltà e sul rispetto reciproco.
Non su una legge dello Stato o su un diktat della Chiesa.

3 commenti:

Gabriele Barone ha detto...

Ottimo, Roberto, il tuo post sul "Family day": questo scendere in piazza in difesa della famiglia tradizionale la trovo un'iniziativa "fascisteggiante" e clericale.
Non capisco il comportamento di alcuni politici che contraddicono nella pratica di vita quotidiana quello in cui credono o dicono di credere: o meglio, lo capisco, si tratta di creare in Italia un blocco reazionario che fa capo al Vaticano.
Mi disgustano poi le posizioni reazionarie della Chiesa che, con Ratzinger, si è arroccata su un'ortodossia contraria alla società civile.

robdarroch ha detto...

Davvero: non riesco a vedere questa contrapposizione tra le esigenze delle famiglie (che farebbero bene a rivendicare più attenzione da parte dello Stato e ottenere una legislazione almeno pari a quella francese) e l'estensione di diritti alle coppie di fatto.

In realtà non c'è antitesi.

Il "Family Day" è stato solo un tentativo di intimidazione del Vaticano, con la complicità di buona parte della nostra ipocrita classe politica, per bloccare sul nascere ogni iniziativa a favore dei Dico e, più in generale, dell'evoluzione in senso laico società italiana.

Fabrizio ha detto...

Fantastico commento roby...Ormai la Chiesa si preoccupa più di ciò che nn le compete,cm contrapporsi ad una laicizzazione dello stato,anzicchè preoccuparsi di ciò di cui dovrebbe davvero preoccuparsi,cm punire i preti che violentano o maltrattano i bambini..Ciliegina sulla tortala lettera di Travaglio al cardinale Ruini durante l'ultima puntata di Annozero...Ciao cugino..a presto..Hasta la victoria siempre