giovedì 24 maggio 2007

Per un pugno...di voti!



Facce, slogan, candidati e promesse elettorali. A quattro giorni dal voto, Reggio Calabria è tappezzata di manifesti che preannunciano la vittoria dilagante delle destre.


Tutti sembrano sostenere il sindaco uscente Scopelliti (AN), almeno a guardare i manifesti elettorali (al 90 per cento dei candidati di centro-destra).
E’ come se la sinistra abbia già dato la partita per persa e non abbia voluto neanche iniziare la campagna elettorale.

Del resto anche gli ultimi sondaggi mostrano uno scarto che sembra irrecuperabile.
In questo clima surreale si celebra la vittoria dell’antipolitica, con un esercito di candidati: 1300 al consiglio comunale, 4000 alle circoscrizioni per un totale di 36 liste, 21 delle quali di destra/centro.

Vista da una prospettiva sociologica l’analisi è semplice. Dal momento che l’offerta di lavoro al Sud è praticamente inesistente, in molti tentano la scorciatoia più semplice per sistemarsi: le prebende della politica.
In una città con un tasso di disoccupazione tra i più alti d’Italia, i 1.300 Euro al mese (per i consiglieri comunali) e i 3.000 (per i presidenti delle circoscrizioni) fanno gola a molti.
E la battaglia è all’ultimo voto.

Le cose si complicano a guardarle da una prospettiva politica. Negli ultimi cinque anni la città è tornata indietro di tre lustri.

Di quella che, non senza un pizzico di esagerazione, è stata definita la “primavera di Reggio” (ovvero il periodo del buongoverno del compianto sindaco Falcomatà), non rimane nulla: è ripreso l’esodo verso il nord e verso l’estero di migliaia di giovani disoccupati, la cappa della ‘ndrangheta si è fatta ancor più asfissiante, le più importanti iniziative di respiro culturale (come il Festival internazionale del Cinema “XXI secolo”) sono state spazzate via a favore di eventi nazional-popolari di bassa lega come la “Notte Bianca” i cui protagonisti principali sono stati i Costantino e le Valerie Marini di turno.

Eppure i sondaggi danno Scopelliti per vincente. A mani basse.
Un motivo ci sarà. O più d’uno.
Dai “rumours” raccolti in giro le chiavi di lettura politiche sono due.
La prima è che Scopelliti incarna il reggino medio e il reggino medio si riconosce nel suo sindaco: feste di piazza (panem et circenses, dicevano i latini), gran dispiegamento di mezzi pubblicitari, iniziative destinate ad accrescere il consenso (come i viaggi all’estero, a costo quasi zero, per studenti e pensionati), presenzialismo e populismo.

La seconda è che quasi ogni famiglia deve qualcosa (in termini elettorali) al sindaco e alla sua amministrazione: una consulenza o un contratto a progetto ottenuti, un finanziamento erogato.
O fischietto e paletta e posto di lavoro assicurato per un anno: mi riferisco al caso dei 110 vigili urbani assunti SENZA concorso a neanche tre mesi dalle elezioni.

In questo quadro ogni beneficiato ha il modo di sdebitarsi portando voti al sindaco e alla sua coalizione. E qual è il modo migliore se non quello di candidarsi direttamente?
Un sistema semplicissimo...anche per controllare il voto e sapere esattamente se i favori sono stati adeguatamente ricambiati.
Si spiegano così le 21 liste a sostegno del sindaco uscente, alcune con delle sigle francamente ridicole: Io Non Ci Sto, Partito Democratico Cristiano, Alleanza Cristiana Popolare, Centro Democratico Cristiano, Democrazia Cristiana per le Autonomie, Reggio Futura, Area dello Stretto...
Vista anche l'insipienza del centro-sinistra e del suo impresentabile candidato a sindaco (editore televisivo e ricco imprenditore della sanità privata, una sorta di Berlusconi in salsa reggina), forse vale la pena di prestare ascolto all'anonimo imbrattatore del muro vicino casa...









3 commenti:

MonkeyMan ha detto...

Dice bene, le elezioni sono diventate, da strumento(teorico) della democrazia, un vero e proprio concorsone, un modo come un altro per sistemare la gente. C'è anche chi, lavorando fuori, punta a farsi eleggere solo per poter chiedere il riavvicinamento e per raggiungere lo scopo promette mare e monti o addirittura va oltre. Ma se le cose stanno così, e la destra fa man bassa, è principalmente colpa della sinistra. In tutta la regione non c'è un uomo politico di sinistra che possa dirsi tale, se penso al presidente loiero mi vengono i brividi.A Reggio stiamo ancora peggio, per stupidi ed inutili giochi di potere è stata consumata tutta l'eredità che Falcomatà aveva lasciato in dono alla città. La nostra classe politica è quindi due volte colpevole, non solo non ha costruito, ma ha anche distrutto quel poco che era stato prodotto. Io per conto mio do ragione all'anonimo writers e a votare non ci vado. Ciao Giuseppe

odioilnero ha detto...

io sono tra quelli che in città non ci vivono più. e non per colpa di scopelliti. scopelliti fa quello che i soloni del centrosinistra sognano di fare e non sanno fare. è solo più intelligente di tanti altri che sono dei mediocri pasticcioni (o peggio colpevoli imbroglioni o peggio ancora mafiosi moralizzatori), che non hanno nessuna aderenza con la città, che non la conoscono, che non sanno cosa accade, come accade, perché accade. che cercano - loro sì - un lavoro con la politica dalla quale non sono mai riusciti ad ottenere un'elezione con il voto libero dei cittadini. e la candidatura di lamberti castronuovo ne è la dimostrazione. lui s'è voluto candidare per forza, è vero. ma è mai possibile che i principali partiti di centrosinistra (Ds e Margherita) non siano stati capaci di indicare uno straccio di candidato credibile (e con una qualsiasi chanche di vincere) alla città? e tutti i big che fanno le sfilate in televisione? e tutti questi rappresentanti della società civile che adesso dovrebbero aderire al fantomatico pd calabrese ancora una volta schiaffeggiato a roma? e tutti questi imprenditori che hanno deciso di investire nel centrosinistra? non c'era nessuno. ed era (drammaticamente) divertente assaporare i comportamenti davvero grotteschi dei segretari del centrosinistra alle interpartitiche che, non sapendo che pesci prendere, chiedevano agli alleati di aspettare perché non avevano ancora pronto il candidato. alla fine non hanno potuto fare altro che candidare lamberti, l'unico che non s'è accorto che la città non lo voterebbe neppure sotto tortura. ma, ripeto, lamberti è solo una parte del problema: il problema vero sono i partiti, in mano ad incapaci e arroganti. che li hanno ridotti in brandelli.

sulla proliferazione di candidature, una domanda: è colpa di chi ruba nei supermercati o di chi li ha costruiti rubando?

sinistraeuropea ha detto...

sono d'accordo in pieno con l'articolo...lo dico da candidato..in questo clima passa la voglia di andare a votare.
ma se non lo facciamo lasciamo strda sempre alla "peggio gioventu'"...
bravo roby bel blog.

d.