martedì 27 gennaio 2009

Cox 18: la famiglia Moroni risponde a Letizia Moratti



Nonostante lo sgombero dello scorso 22 gennaio, la vicenda dello storico centro sociale milanese “Cox 18” non è affatto conclusa.

Sono in molti a volere riaperto il Conchetta: non solo i militanti del centro, ma anche tantissimi cittadini di ogni estrazione culturale e sociale che in questi giorni hanno apertamente manifestato la loro solidarietà al Cox 18.

Su Internet è stata avviata una raccolta di firme che ha quasi raggiunto quota 8.000. E ieri pomeriggio sotto Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, si è svolto un presidio contro lo sgombero con uno spettacolo teatrale e un banchetto di libri, riviste e autoproduzioni nella migliore tradizione della libreria “Calusca City Lights”.

Per la serie: ci sgomberano il centro neanche fossimo dei terroristi e noi le nostre attività le portiamo in piazza, all’aperto, sotto la sede del Comune.

Intanto è di oggi la notizia che il sindaco di Milano, Letizia Moratti, ha espresso preoccupazione per l’archivio storico di Primo Moroni conservato al Cox 18, al punto che vorrebbe farlo rilevare dal Comune e spostarlo altrove.
Ma la famiglia Moroni si oppone a questa ipotesi, rivendicando che il luogo naturale dell’archivio, per espressa volontà dello scomparso leader della sinistra extraparlamentare, è il Cox 18.

In risposta alle dichiarazioni del sindaco, i familiari di Primo Moroni hanno diramato un comunicato stampa che pubblichiamo integralmente:

Milano 27 gennaio 2009

Oggi abbiamo appreso dalla stampa che il sindaco Letizia Moratti avrebbe intenzione di occuparsi dei materiali dell’Archivio Primo Moroni e che vorrebbe addirittura spostarli in una non meglio identificata sede del Comune di Milano.

Se questa giunta avesse avuto minimamente a cuore l’Archivio Primo Moroni non avrebbe mandatoingenti forze di polizia e militarizzato un intero quartiere per sgomberare il centro sociale Cox 18,cercando di bloccarne la più che trentennale attività e impedendo la libera fruizione sociale dei materiali dell’Archivio e della “Calusca City Lights”.

Se a muoverla fosse stato qualcosa di diverso da una volontà di mostrare i muscoli la cui protervia èpari solo all’ignoranza e all’avidità già dimostrate in troppe altre occasioni, avrebbe invece rispettatola loro collocazione nel luogo in cui Primo aveva deciso dovessero stare.

Ribadiamo quindi che per noi familiari la sede naturale dell’Archivio Primo Moroni è il centro sociale di via Conchetta 18 e che se questa amministrazione s’illude di fare diversamente incontrerà la nostra più ferma opposizione.

Cox 18, l’Archivio Primo Moroni e Calusca City Lights sono affasciati e difesi da quella solidarietà attiva che si è espressa durante tutti questi giorni.
Non si toccano.

Sabina, Maysa, Anna e Chiara, familiari di Primo Moroni

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