martedì 13 gennaio 2009

Da oggi si vola "AliFrance"



Da oggi si vola AliFrance, la nuova compagnia creata ad arte per truffare 60 milioni di italiani.
Per oltre metà regalata dal premier ai suoi amici (che l'hanno comprata, ben ripulita da debiti e passività, quindi potenzialmente in attivo), e per un quarto venduta ad Air France, ben contenta di entrare nel mercato italiano a queste condizioni di favore.

Un anno fa, ma è storia nota, il governo Prodi - già messo in crisi da Mastella (col fondamentale supporto logistico-morale di Veltroni: ricordate il suo "alle prossime elezioni correremo da soli", subito dopo le primarie?) - aveva chiuso un accordo più che dignitoso con Air France-KLM.
Il vettore franco-olandese avrebbe acquistato il 100% delle azioni Alitalia, facendosi carico dei debiti e riducendo gli esuberi a sole 2000 unità.

Ma l'allora opposizione, con Berlusconi in testa, giurò che mai e poi mai avremmo perso la nostra compagnia di bandiera a favore degli odiati cugini francesi.
"C'è una cordata italiana pronta a farsi avanti" dichiarò il Cavaliere, accendendo le fantasie di tutti quegli italiani pronti a votarlo pur di mantenere l'italianità della compagnia di bandiera.
E a dargli manforte arrivarono i sindacati che prima bocciarono il piano di rilancio di Spinetta, per poi firmare - mesi dopo - quello ben peggiore della Cai.

Oggi l'ennesimo trucco dell'imbonitore di Arcore è sotto gli occhi di tutti.
Alitalia è stata non svenduta ma regalata a Cai.
I debiti, attraverso la "bad company", sono rimasti agli italiani: 3 miliardi di euro che pagheremo tutti attraverso tasse più alte o riduzione di servizi essenziali.
Il conto in termini di occupazione e salari è ben più salato di quello che avrebbe fatto pagare Air France.
E, alla faccia dell'italianità, Air France ha acquistato a prezzi ribassati il 25% della società, pronta a farne un sol boccone tra 5 anni.

La cosa peggiore di tutte, però, è che agli italiani sembra non importare nulla di questa ennesima presa per i fondelli di Berlusconi & Co.

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