lunedì 19 gennaio 2009

There's a rock'n'roll party: THE FLESHTONES are back!!


Parte dall'Init di Roma, domani 20 gennaio, il nuovo tour italiano dei favolosi FLESHTONES.
Chi segue questo blog sa che si tratta di una delle mie band preferite di sempre.
Peter Zaremba, Keith Streng, Ken Fox e Bill Milhizer rappresentano la quintessenza della rock'n'roll band.
Da più di trent'anni la loro vita è costantemente on the road e la loro ragion d'essere è stare su un palco per divertire. Divertendosi.
Non si va a vedere un concerto dei Fleshtones, ma a partecipare a una festa rock'n'roll dove ogni barriera tra band e pubblico scompare in un flusso di energia circolare. Ai concerti del gruppo di New York non si è semplici spettatori, ma protagonisti di un party vitaminico in cui tutto può accadere.
Come essere costretti a fare delle flessioni in mezzo alla sala assieme al cantante oppure - come è successo a me l'ultima volta che i Fleshtones sono venuti in Italia -trovarsi scaraventati sul palco con tanto di chitarra al collo al posto di Keith Streng.
O ancora eseguire assieme ai membri del gruppo delle danze tribali su e giù per il club...
La colonna sonora di un coinvolgente party rock'n'roll come questo è ovviamente il fantastico Super-Rock dei Fleshtones, la miscela ad alto tasso ludico che la formazione americana ha brevettato a partire dal lontano 1976: un mix di r'n'r, garage e beat con cui il gruppo ha forgiato decine di canzoni indimenticabili.
Come quelle contenute nell'ultimo album "Take A Good Look!", l'ennesima prova dell'elisir di eterna gioventù che i Fleshtones continuano a distillare ogni volta che c'è da andare in studio.
Prima di rimettersi in marcia per diffondere il verbo contagioso del Super-Rock da un angolo all'altro del pianeta.

Queste le date del tour italiano:

20.01 Roma @ INIT
21.01 Milano @ Magnolia
22.01 Pordenone @ Deposito Giordani
23.01 Siena @ Sonar
24.01 Recanati @ Extracinemusic
25.01 Cesena @ Officina 49

Non mancate all'appuntamento.
Del resto, lo sapete: No FLESHTONES, no party!!!

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao rob,

grande, io me li vado a vedere al Sonar venerdì. Oggi ne parlo alla cantina del rock. Credo che citerò testualmente alcune cose che scrivi in questo post, ma sempre con il criterio della ATTRIBUTION..eheh
un salutone e spero di beccarci presto
Bob
www.lacantinadelrock.tk

tony-face ha detto...

dice Max Stefani su Ilmucchio.it:
Visti ieri sera i Flehstones all’Unit di Roma. Si dovrebbe anche trovare la forza di appendere gli strumenti al chiodo. Patetici.

vero ?

robdarroch ha detto...

Patetico sarà lui!
A cinquant'anni suonati hanno ancora la forza di trascinare un intero club a ballare e divertirsi come pochi al mondo sanno fare.
Poi ci sono concerti che funzionano meglio di altri(ieri Peter effettivamente non era al top), ma - come scrivevo nel post -non si va ad assistere a un concerto dei Fleshtones, si va a partecipare a una selvaggia festa rock'n'roll officiata dalla band di New York.
Se Stefani non ha più lo spirito rock'n'roll (questione di età?) per i party "super-rock" dei Fleshtones farebbe bene a stare a casa...

tony-face ha detto...

Infatti immaginavo....

Anonimo ha detto...

L'età non ha nulla a che vedere con lo spirito,ci sono ventenni che sembrano delle mummie in confronto...
certi pregiudizi mi ricordano molto quelli che cantavano "Giovinezza,giovinezza":come se l'essere giovani all'anagrafe fosse sempre sinonimo di vitalità.

robdarroch ha detto...

Ciao Ursus, ma ti riferisci alla mia frecciata a Stefani o al fatto che i Fleshtones siano ancora "alive and kicking"?

Io concordo con te su entrambi i fronti (e ne parlavo nel backstage con Keith Streng): molti dei gruppi di oggi - ventenni - non hanno neppure un grammo dell'energia che i Fleshtones sprigionano a 50 anni suonati!

Per quanto mi riguarda (e vado verso i 40), vivo ancora i concerti fisicamente: non riesco a stare in nessun posto che non sia sotto il palco, a due passi dal gruppo, a ballare e divertirmi se la situazione è quella giusta!
Come ieri sera, per l'appunto...

Anonimo ha detto...

No no,ovviamente mi riferisco alla superficialità di certi giornalisti,che giudicano seguendo stereotipi tipo quello dell'età...che vi siano artisti che farebbero meglio ad andare in pensione è pur vero,ma non è una questione di età anagrafica,talvolta le vecchie glorie risultano persino più interessanti di certi giovani con tanto look,tanti sponsor,trucchetti vari ma pochissimo da dire...ben vengano i Fleshtones,che tuttora danno emozioni senza età.

Anonimo ha detto...

Ho ancora le orecchie che fischiano, ieri il concerto è stato devastante.
E vedere un posto così bello come il Sonar strapieno di gente per un'autentica festa rock'n'roll è stato ancora più bello.
Io non ho visto i Fleshtones nel 1984 (avevo due anni) e li avevo persi nel 2006.
Nel momento in cui, passando tra la gente, hanno attaccato Hexbreaker non c'è stato più un momento morto per tutto il concerto.
Poi se dopo 20 dischi riesci a mettere su "Take a good look" non ci sarebbe già nulla da temere.
Ci sono gruppi già morti a 20 anni e altri davvero patetici dopo i 50, ma non è qui che bisogna cercare.
Bob
www.lacantinadelrock.tk