lunedì 22 novembre 2010

Scott Morgan -S/T (Alive)




Dopo le ultime eccellenti prove con The Solution, Powertrane e Hydromatics, Scott Morgan ha pensato che fosse venuto il momento di realizzare un album da solista. Così l’ex cantante e chitarrista della leggendaria Sonic’s Rendezvous Band (e prima ancora dei Rationals) ha raccolto attorno a sé alcuni tra i più rispettati musicisti della Motor City e tirato fuori un album che trasuda black music e gronda emozioni a ogni nota.

Accanto a lui troviamo Matthew Smith (piano, chitarra, cori), Chris Taylor (chitarra, cori), Dave Shettler (batteria, cori) e soprattutto, al basso, l’ex Dirtbombs e produttore (dei White Stripes, tra gli altri) Jim Diamond presso i cui famosi Ghetto Recorders è stato registrato l’album.

Scott Morgan, “il bianco con la voce da nero”, ancora una volta non fa nulla per nascondere le sue radici e nelle undici tracce di questo eponimo lavoro fa professione di fede nel R&B e nel soul con un programma sonoro equamente diviso tra cover e brani originali.

La partenza è con una versione di grana grossa di “Something About You” dei Four Tops che scivola poi nel fascino soul di “Fallin’ For Ya” e nell’esuberante “She’s Not Just Another Woman”, straordinario pezzo R&B originariamente firmato dagli Eight Day di Detroit.
Tra gli originali spicca invece l’effervescente “Summer Nights”, dagli umori funky, che ricorda vagamente “Purple Haze” ed è arricchita da cori. Mentre la cover di “Since I Lost You Baby” di Jerry Butler mette in luce tutto il lirismo di cui è capace Scott.

Un ipnotico riff blues-rock riveste “Lucy May”, mentre è il groove a risaltare in “Mississippi Delta” (Bobbie Gentry) e “Memphis Time”. Ma non è ancora finita: ci sono due cover rese superbamente, l’affascinante “Do I Move You” di Nina Simone e la stilosa “Bring It On Home To Me” dell’immortale Sam Cooke, e soprattutto “Highway” in cui, per un attimo, Scott Morgan e i suoi sodali abbandonano la black music e si fanno trascinare nell’hi-energy rock’n’roll alla Sonic’s Rendezvous Band con un pezzo tanto breve quanto incisivo.

Perfetta conclusione di un disco che è una nitida fotografia della carriera e dell’attitudine di Scott Morgan: onesto, appassionato, senza compromessi.

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