giovedì 30 aprile 2009

Dalla democrazia alla "mignottocrazia"





Ovvero come si è involuta la nostra democrazia dal 1948 a oggi.

Se i padri costituenti avessero immaginato cosa sarebbe diventata 60 anni dopo la democrazia italiana, per la quale avevano lottato e per cui avevano anche superato profonde divisioni ideologiche al momento di redigere la Carta costituzionale, avrebbero gettato la spugna o, più probabilmente, avrebbero introdotto criteri più rigidi per tutelarla.

Sessantun anni dopo l'entrata in vigore della Costituzione repubblicana, l'Italia è passata dalla democrazia alla "mignottocrazia".
Il copyright della (geniale) definizione appartiene al senatore Paolo Guzzanti, ex penna prestigiosa di "Repubblica", poi passato alla corte di Berlusconi e oggi - dopo la nota vicenda che ha opposto la figlia Sabina al ministro Carfagna - tra i più acerrimi nemici dell'omino di Arcore.

C'è un passaggio intermedio, nella storia della nostra Repubblica, che però il senatore Guzzanti dimentica e che ha portato a questo stato di cose: la plutocrazia. Come recita il dizionario De Mauro, la "supremazia politica e sociale dei ceti che detengono le grandi ricchezze finanziarie e industriali".
La plutocrazia è il regno di Berlusconi che la impersonifica sin dal 1994.
Mai visto, infatti, in una democrazia occidentale l'uomo più ricco del Paese divenire premier e ammansire, con i suoi soldi e le sue Tv, alleati riottosi e oppositori (alcuni dei quali passati allegramente tra le sue fila), inclusi alcuni comunisti di lungo corso - vedi il ministro Bondi, ex sindaco "rosso" di Fivizzano - folgorati sulla via di Damasco, pardon...di Arcore.

Adesso siamo passati alla terza fase: dalla plutocrazia alla mignottocrazia, appunto.
Dove basta accondiscendere alle voglie dell'imperatore (la definizione non è mia, ma della moglie del premier, Veronica Lario) per fare carriera politica senza neanche gavetta o anticamera.

Le recenti esternazioni della signora Lario sulle scelte delle candidate-veline (definite "ciarpame senza pudore") sono assolutamente condivisibili.
Il punto è un altro e la domanda nasce spontanea: perchè Veronica Lario, di fronte all'evidente mancanza di rispetto da parte del marito "tombeur de femmes", non chiede il divorzio invece di limitarsi a sbottare sui giornali?
Non è che si tratta, anche questa volta, di un'abile mossa per alimentare l'attenzione mediatica sul consorte in vista delle elezioni europee e magari far passare in secondo piano altre candidature realmente impresentabili?

In fondo agli italiani la figura del macho conquistatore, del donnaiolo impenitente è sempre piaciuta. Sin dai tempi di Mussolini. Se poi il macho conquistatore, di professione primo ministro, è un arzillo settantenne, ricco, spaccone e pieno di soldi, piace ancora di più.
La mignottocrazia è servita. La democrazia è morta. Facciamocene una ragione.

domenica 26 aprile 2009

Ascoltati questa settimana



LOVE "Forever Changes", THE WHO "Sell Out", THE PRETTY THINGS "Get The Picture?", THE MUSIC MACHINE "Turn On", BLUES MAGOOS "Electric Comic Book", THE SICK ROSE "Faces", FLOR DE MAL "Flor De Mal", THE CLASH "The Singles", KID CONGO & THE PINK MONKEY BIRDS "Dracula Boots", ELI 'PAPERBOY' REED "Roll With You", BOB LOG III "My Shit Is Perfect", THE BEATLES "Rubber Soul", THE GUN CLUB "Las Vegas Story", "Mother Juno", "Fire of Love", PAUL KANTNER/JEFFERSON STARSHIP "Blows Againts The Empire", WALL OF VOODOO "Call of the West", ROBYN HITCHCOCK "I Often Dream of Trains"....

giovedì 23 aprile 2009

25 aprile tutto l'anno



In un momento così difficile per il Paese, con la gente sempre più preoccupata per la sussistenza quotidiana e le incerte prospettive del futuro, con la crisi economica che - nonostante i proclami ottimistici di Berlusconi e Tremonti - sta mettendo in ginocchio i lavoratori e quel che rimane della classe media, si sta tentando un sudbolo attacco alla Costituzione e ai valori della Resistenza.

Ad aggravare il quadro è anche l'inconsistenza dell'opposizione parlamentare.
Mai però in sessanta anni di vita repubblicana un ministro aveva messo in dubbio il valore della Resistenza e dei partigiani che combatterono, spesso a costo della vita, per la libertà.
Così il ministro della Difesa Ignazio La Russa, ex fascista (mai pentito) non più tardi di qualche giorno fa si è permesso di affermare: «I partigiani rossi meritano rispetto, ma non possono essere celebrati come portatori di libertà».

Proprio per questo motivo, è bene tenere alta la guardia, partecipare alle celebrazioni del 25 aprile e riaffermare l'attualità della Carta costituzionale e dei valori di libertà e antifascismo che essa incarna.

Mi fa piacere sapere che anche nella mia città, Reggio Calabria, la Liberazione verrà celebrata con una serie di iniziative. Quelle che trovate nel volantino pubblicato in questo post.

L'occasione è duplice: non si festeggiano solo i 64 anni dalla Liberazione dal nazifascismo, ma anche i 7 anni di occupazione del Centro Sociale "A. Cartella" che ospiterà le celebrazioni e gli incontri per il 25 aprile.

Si tratta di una tre giorni intensa e ricca di eventi di spessore.
Si inizia domani, venerdì 24 aprile.
Io non potrò esserci - festeggerò la Liberazione a Roma - ma invito tutti gli amici che si trovano a Reggio e provincia a non mancare a un appuntamento che in questa fase cruciale per le sorti del Paese assume un significato ancora più importante.

AGGIORNAMENTO ore 12.40

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in visita all'Ossario di Forno di Coazze ha risposto indirettamente al ministro della Difesa La Russa affermando che bisogna celebrare la Liberazione ""senza svalutare e diffamare, come purtroppo è accaduto e ancora accade,l'esperienza partigiana il cui contributo, piaccia o non piaccia, fu determinante per restituire dignità, indipendenza e libertà all'Italia".

Un plauso sentito e sincero a Napolitano.


(Il programma completo delle celebrazioni al CSOA Cartella si trova qui: http://isole.ecn.org/csoacartella/index.php)

mercoledì 22 aprile 2009

Kid Congo & The Pink Monkey Birds in Italia





Chi ama un certo tipo di suono, di malsano rock'n'roll, avrà certamente a casa un disco in cui figura KID CONGO POWERS.

GUN CLUB, CRAMPS e BAD SEEDS (ma anche i più recenti Knoxville Girls) sono i nomi i principali delle formazioni straordinarie in cui il chitarrista di Los Angeles ha militato lasciando il suo inconfondibile marchio sonoro.

Con il suo nuovo progetto, Kid Congo & Pink Monkey Birds, ha appena pubblicato per la In The Red, "Dracula Boots", un album che trasuda garage, insegue il blues, vira verso la psichedelia, sfiora ambientazioni chicane.

E questa settimana torna in Italia per presentarlo.

Due le date - domani all'INIT di Roma e venerdì allo Spazio 211 di Torino - a cui, se si è nei paraggi, è impossibile mancare.

martedì 21 aprile 2009

Dedicato a J.G. Ballard (1930 - 2009)



La morte è nella natura delle cose. Quindi non dovrebbe sconvolgerci più di tanto. Però quando nei primi quattro mesi dell'anno se ne vanno personaggi come Ron Asheton, Lux Interior e ora J.G. Ballard (anzichè... fate tre nomi a caso, i primi che vi vengono in mente, di mafiosi, fascisti, massoni, delinquenti di varia risma, certamente non benefattori del genere umano) il discorso inizia a farsi pesante.

J.G Ballard (1930 -2009) è stato uno scrittore visionario e all'avanguardia che ha esercitato un'influenza determinante sulle culture alternative e underground.
C'è chi lo ricorda per "Crash", chi per "La mostra delle atrocità", chi per "Condominium", chi per "Cocaine Nights".

Io lo ricordo soprattutto per "Super-Cannes", un ritratto sconvolgente e assolutamente attuale della nostra società. Non quella del futuro. Quella di oggi. Divisa sempre più tra ricchi e poveri, tra chi è in e chi è out.
Una fotografia di un mondo che, anche all'interno di un apparente paradiso per ricchi manager e professionisti, svela l'inquietudine e il malessere che cova dentro l'animo umano.
Un libro geniale e illuminante. Come geniale e illuminante era il suo autore.

Post Scriptum: se amate Ballard, lasciate un ricordo del vostro libro preferito del grande scrittore inglese e del perchè è stato così importante per voi...

domenica 19 aprile 2009

Ascoltati questa settimana



SALVATION ARMY "Befour Three O' Clock", THE TEMPONAUTS "A Million Year Picnic", THE NEW CHRISTS "Gloria", THE SLEEVES "Sadness Boulevard", PINK FLOYD "Wish you were here", THE WHO "Sell out", THE BREEDERS "Last Splash", THE CHORDS "So Far Away", THE SICK ROSE "Shaking Street", THE GORIES "I Know You Fine, But How How You' Doin?", THE DUBROVNIKS "Fireball of Love", ZOMBIES "Odessey and Oracle", BEASTS OF BOURBON "From The Belly of The Beasts", KID CONGO & THE PINK MONEY BIRDS "Dracula Boots", LEADFINGER "Rich Kids", ASTEROID B-612 "Teen Sublimation Riff", SONIC'S RENDEZVOUS BAND "Lamphere High School", THE HELLACOPTERS "Rock'n'Roll Is Dead", NIRVANA "Nevermind"...

sabato 18 aprile 2009

Today: Record Store Day and Twiggy night!


Si celebra oggi il Record Store Day...e (un'altra) Twiggy night!

Per chi si trova a Roma: appuntamento ore 18 da Hellnation Store, via Nomentana 113.

E poi stasera tutti al Twiggy, il Sixties party della Capitale.
Stasera sul palco del Mads ci saranno i Temponauts da Piacenza con la loro eccellente mistura di power-pop e Beatles-sound ("A Million Year Picnic" è un disco da avere e suonare a ripetizione!) e poi tutti a ballare sulle fantastiche selezioni di Luzy L e Corry X!!!

It's a party, don't miss it!!!

venerdì 17 aprile 2009

Record Store Day: salviamo i negozi di dischi



Ogni volta che chiude un negozio di dischi, è un pezzo di storia che se ne va.
Ed è una cultura - musicale, underground o meno - che muore.
L'ho ripetuto spesso su questo blog, vedasi i post del 21 giugno 2007
dedicato alla chiusura dello storico Disfunzioni Musicali, e dell'11 febbraio 2008 quando la stessa sorte è toccata a Revolver.

Per cui non posso che condividere appieno l'iniziativa del "Record Store Day", la giornata mondiale per salvare i negozi di dischi che in Italia - grazie al MEI, ad Audiocoop e al sostegno della Toast Records - ha trovato una sponda in un evento analogo chiamato semplicemente "Salviamo i negozi di dischi".

Mi è sembrato giusto scriverne per Repubblica

Personalmente celebrerò il Record Store Day da Hellnation Store in via Nomentana 113 a Roma.
Domani, sabato 18 aprile, a partire dalle 18: concerto dei Beastie Beat (gruppo che rifà i classici di Who, Beatles e Small Faces), party a base di birra e chinotto Neri, sconto del 30% su LP, CD e libri, magliette a 5 Euro...

Ci vediamo lì per festeggiare i negozi di dischi underground.

Non mancate!

martedì 14 aprile 2009

Una buona notizia: riapre il Necci



Una buona notizia ogni tanto.
Domani, mercoledì 15 aprile, riapre il Bar Necci, lo storico bar del Pigneto distrutto in un incendio doloso la notte tra il 30 e il 31 marzo.

I proprietari hanno voluto rispondere così, con una ristrutturazione a tempo di record, ai vili attentatori. E oggi, con un comunicato diffuso via Internet, ringraziano tutto il quartiere che si è stretto attorno a loro:

"Il Necci ringrazia il quartiere e tutti quelli che hanno lavorato e sostenuto la riapertura del locale in tempi così rapidi".

Domani pomeriggio...aperitivo al Pigneto, al Bar Necci ovviamente!

THE NEW CHRISTS Gloria



L'attesa è finita. Il nuovo album dei NEW CHRISTS è finalmente pronto.
Si intitola "Gloria" e sarà negli scaffali dei negozi di dischi a partire dal prossimo 20 maggio.

A pubblicarlo è l'etichetta indipendente australiana Impedance Records.

"Gloria" arriva sette anni dopo quella che tutti credevano fosse l'ultima prova della leggendaria formazione di Rob Younger, lo splendido "We Got This!".
Quando quel disco uscì nel 2002, per la caparbietà del carismatico cantante, di fatto la band che lo aveva registrato non esisteva più. Ma l'album era quasi pronto e sarebbe stato un peccato che non uscisse. Così Younger decise di ultimarlo e pubblicarlo.

In seguito molte cose sono successe nell'universo personale e artistico di Rob Younger, la più importante delle quali è stata l'attività con i riformati Radio Birdman, impegnati a più riprese sul versante concertistico con diversi tour anche in Europa (tre per l'esattezza) e anche su quello discografico con la pubblicazione dell'album "Zeno Beach" nel 2006.

Nello stesso anno, quando nessuno più se lo aspettava, Rob Younger decise di rimettere insieme una nuova line-up dei New Christs.
Così, assieme all'amico e bassista Jim Dickson (già membro del gruppo ai tempi dello storico "Distemper" e con lui anche nell'ultima formazione dei Radio Birdman), ha reclutato il batterista Stu Wilson e i chitarristi Dave Kettley (già nei Dead Set) e Brent Williams, quest'ultimo anche alle tastiere.
Questa line-up ha iniziato a comporre nuovi brani e macinare chilometri in Australia come in Europa, dove i New Christs sono sbarcati nella primavera del 2008 per un esteso tour che li ha portati a suonare anche in Italia.

Adesso la leggendaria formazione di Sydney è pronta a tornare a maggio per presentare il nuovo album, il quarto della sua frammentata discografia.

"Gloria", questo il titolo del disco, contiene undici canzoni di quel rock oscuro e al contempo abrasivo, da sempre marchio di fabbrica del sound New Christs.
Ecco la tracklist:

1. Try Something
2. My Existence
3. These Reasons
4. The Wheel
5. The Posse
6. Psych Nurse
7. Impossible Now
8. Animalisation
9. Daddy’s Calling
10. On All Fours
11. Bonsoir A Vous

In anteprima potete ascoltare, "The Wheel", il primo singolo estratto: semplicemente cliccando qui. Buon ascolto!

venerdì 10 aprile 2009

Ascoltati questa settimana



THE NEW CHRISTS "Distemper", YARD TRAUMA "Must've Been Something I Took Last Night", TRIP HILL "The New 4-Tracks Recordings", STEEPLEJACK "Six Fishes From Unknown Seas", ELECTRIC SHIELDS "Sixty Flowers" demo, THE SETTING SON "Spring of Hate", MOTORHEAD "On Parole", PROTON ENERGY PILLS "Rocket To Tarrawanna", BOSS HOG "Boss Hog", P.J. HARVEY "Rid of Me", LEADFINGER "Rich Kids", THE BOYS "The Boys", THE CHATAM SINGERS "Juju Claudius", VV.AA. "I Can See For Miles", STRANGE BOYS "And Girls Club", UNMADE BED "Loom", BOB LOG III "My Shit Is Perfect", TALKING HEADS "The Name Of This Band Is T.H.", RAMONES "Brain Drain", CAPTAIN BEEFHEART "Shiny Beast"...

giovedì 9 aprile 2009

Salviamo il Detour



Il Detour, uno dei cineclub più attivi e interessanti della Capitale, rischia di chiudere.

Sarebbe un altro colpo mortale alla vita culturale di una città che dovrebbe essere agli stessi livelli di Londra, Berlino, Parigi e Madrid, e invece affonda ogni giorno di più.

A febbraio la chiusura del Traffic, uno dei più noti rock club capitolini, ha ridotto notevolmente l'offerta di concerti legati al mondo dell'indipendenza, soprattutto in chiave garage e punk.

Oggi la notizia della probabile chiusura del Detour, un cineclub che si è sempre distinto per le rassegne underground e una proposta cinematografico-culturale realmente alternativa, è un altro tassello nello smantellamento del tessuto culturale romano.

Qui sotto trovate il comunicato diffuso dal Detour.

DETOUR RISCHIA DI CHIUDERE!

Cari soci e amici,
dopo 12 anni, Detour rischia la chiusura.
Il cineclub è più vivo che mai, il calendario delle proiezioni è pieno fino a fine stagione e tante, tantissime sono le realtà culturali e sociali che fanno riferimento alla nostra sala per svolgere le proprie attività.
Detour rischia di chiudere perché Il contratto di affitto è scaduto e dobbiamo lasciare i locali di Via Urbana 47/a.

A chi ci ha suggerito di occupare spazi non utilizzati o ex-cinema in disuso, o di “farci degli amici in alto” abbiamo risposto che non è nel nostro modo di vedere le cose. In tutti questi anni abbiamo regolarmente pagato l’affitto e abbiamo tenuto i partiti fuori dalla porta convinti che questi non debbano interferire con le nostre scelte o strumentalizzare le nostre iniziative.

Siamo, ancora fino al 31 Agosto, uno dei pochi, se non il solo cinema del centro storico, che organizza con cadenza settimanale iniziative accessibili a persone diversamente abili e proiezioni commentate per non vedenti. Siamo forse l’unica realtà del centro storico che usa il cinema come strumento di integrazione sociale. Senza contare il fatto che la nostra sala, in tutti questi anni, ha dato spazio a centinaia di giovani autori indipendenti e ad opere che diversamente non avrebbero potuto avere alcuna visibilità.

La prospettiva di riaprire in un altro locale non ci spaventa.

Avevamo già individuato delle possibili alternative ed eravamo pronti a spostarci, ma ad oggi non siamo ancora arrivati a un accordo con il locatario in merito all’indennità di avviamento spettante per legge, somma indispensabile per iniziare i lavori di ristrutturazione nella nuova destinazione.

Abbiamo sempre fatto le cose da soli. Con il volontariato e con il sostegno dei soci. Ma questa volta è diverso. Ristrutturare un nuovo locale ha dei costi che da soli non possiamo sostenere. Abbiamo bisogno di un aiuto. Non dai partiti, ma dalle istituzioni. Abbiamo bisogno di far sapere al Municipio I e al Comune di Roma, alla Provincia e alla Regione Lazio che Detour è una realtà necessaria.
Necessaria perché i cinema, quelli tradizionali non bastano; perché tante persone disabili hanno scelto Detour come loro cinema, un cinema realmente accessibile che non ha posti riservati (marchiati) e in cui non si viene stigmatizzati per la propria diversità. Necessaria perché il cinema non è solo vedere un film, ma anche fermarsi e parlarne; perché posti come il nostro sono un punto di partenza per potenziali talenti; perché tante, troppe sono le sale che stanno scomparendo per lasciare il posto a centri commerciali e bingo.

Vi chiediamo di scriverci e di manifestare il vostro interesse e sostegno per il Detour.
(niente di impegnativo, solo poche righe all’ email aiutiamodetour@gmail.com indicando i vostri dati e la vostra professione).

Inoltre, per chi avesse la possibilità di sostenere economicamente la riapertura, questi gli estremi bancari del Detour:

CONTO DETOUR
BANCA POPOLARE DI SONDRIO
IBAN: IT46 K056 9603 2080 0000 5249 X53
Filiale: 091 ROMA - AG. 8

(Nella causale potete indicare “nome_cognome_donazione per riapertura Detour”)

Sosteniamo il Detour, difendiamo la Cultura.

lunedì 6 aprile 2009

La terra trema



3:35 am. Ero sveglio, stavo leggendo le ultime pagine di "Cien años de soledad" quando ho sentito un rumore e poi ho visto i mobili di fronte a me ondeggiare, il lampadario muoversi come se vivesse di vita propria. Ho sentito il letto sobbalzare. Sembrava non finire mai.

Il terremoto cambia la percezione del tempo. 20 secondi sono lunghissimi, interminabili.
Quando arriva la scossa, fortissima come ieri, la cosa più impressionante è che sei lucidissimo: la tua mente sa esattamente cosa sta succedendo, ma sei paralizzato dal terrore, inerme, impotente di fronte alla forza della Natura.

Oggi si dice che il terremoto è uno di quegli eventi che non si possono prevedere e forse è vero.
Però si possono prevenire gli effetti disastrosi, tutelando il territorio, combattendo l'abusivismo edilizio e la cementificazione dei luoghi, non mettendo in cantiere opere inutili, costose e pericolose come il Ponte sullo Stretto.

Lontana la tentazione di qualsivoglia polemica, in queste ore il pensiero va a coloro che hanno perso la vita e ai loro cari, a coloro che hanno perso la casa e le sicurezze di una vita.
Un abbraccio fraterno a tutti gli abruzzesi.


(la foto è tratta da Repubblica.it)

Kill A Punk For Rock'n'Roll: il ritorno di Gories e Oblivians





La notizia è di quelle da incendiare i cuori degli impenitenti "rock'n'roll soldiers" come il sottoscritto: i Gories e gli Oblivians si sono riformati e sono pronti per sbarcare in Europa!

Si tratta di due formazioni che hanno scarnificato, rivitalizzato e rilanciato il concetto stesso di rock'n'roll tra la fine degli anni '80 e i medi anni '90.
Due gruppi di culto, fondamentali.

I primi, guidati dal genio della Motor City, Mick Collins (poi coinvolto in una serie di altre sigle, tra cui i contemporanei Dirtbombs), sono stati i precursori di quel rinascimento del rock'n'roll che ha poi trovato espressione compiuta nella prima metà degli anni '90 con formazioni come Jon Spencer Blues Explosions, Devil Dogs e, appunto, Oblivians.

In attività dal 1986 al 1992 il gruppo di Detroit, in cui militava anche un giovanissimo Dan Kroha che poi formerà le Demolition Doll Rods, oltre a incendiarie performance live, ha disseminato sul propio cammino svariati singoli e tre album ("House Rockin'" del 1989, "I Know You Fine, But How You Doin'" del 1990 e "Outta Here" del 1994) che definire seminali non è, per una volta, esagerato.

I secondi, provenienti da Memphis, una delle capitali a stelle e strisce del rock'n'roll, hanno ripreso il testimone e rilanciato una formula propagandola attraverso singoli, album, partecipazioni e una serie infinita di progetti solistici/collaterali dei tre membri (Greg, Eric e Jack): lasciando da parte raccolte, live e sessions, da ricordare almeno i tre imprescindibili album su Crypt: "Soul Food", "Popular Favorites" e "Play 9 Songs With Mr Quintron".

Musica primitiva, scarnificata, esplosiva, "uncompromised", debitrice tanto del primigenio rock'n'roll dei '50 quanto del blues del Delta e del punk-rock settantasettino.

Adesso, in tempi di appiattimento culturale/musicale generalizzato, Gories e Oblivians hanno pensato bene che era arrivato il momento per riprendere la loro missione: quella di rivitalizzare e diffondere il verbo del rock'n'roll.
Prima negli gli States - due date nelle natie Memphis e Detroit - e poi in giro per la vecchia Europa in cui possono contare uno zoccolo duro di fans adoranti.

L'annunciato tour europeo prevede anche due date in Italia a cui - impedimenti dell'ultima ora a parte - non è proprio possibile rinunciare: il 17 luglio a Ravenna (Hana-Bi), il 18 allo Spaziale Festival a Torino.

Let's go and...Kill A Punk For Rock'n'Roll!!!

domenica 5 aprile 2009

Serie A...bye bye!


Dicono che finchè c'è vita c'è speranza, ma con la sconfitta interna di oggi con il Genoa (0-1) la Reggina si avvia mestamente verso la Serie B.

E' finita la festa: Serie A, bye bye...

sabato 4 aprile 2009

Ascoltati questa settimana


THE FLESHTONES "Hexbreaker", MOTORAMA "Psychotronic Is The Beat!", THE OPEN MIND "The Open Mind", KIM SQUAD & DINAH SHORE ZEEKAPEERS "Young Bastards", WRECKLESS ERIC & AMY RIGBY "S/t", GIOVANNI FERRARIO "Headquarter Delirium",
NIKKI & THE CORVETTES "S/t", PIXIES "Doolittle", THE SICK ROSE "Floating", UNDERGROUND ARROWS "In With The In-Crowd", WRONG TURN "Nothing Grows From Scars", LOVE "Forever Changes", THE BYRDS "Fifth Dimension", BREEDERS "Last Splash", THE PRETTY THINGS "Get The Picture?", THE BLUES MAGOOS "Psychedelic Lollipop", ELECTRIC SHIELDS "Cry Baby Cry"...